Sempre più spesso riceviamo comunicati stampa non firmati o, peggio, ancora a firma di non iscritti all’ordine dei giornalisti. Una consuetudine che purtroppo sta prendendo sempre più campo e che va fermata a tutela della professione giornalistica e dell’informazione demandata ai giornalisti, unici professionisti della comunicazione.
La lotta all’abusivismo della professione giornalistica mira a contrastare l’esercizio della professione senza la necessaria iscrizione all’albo professionale, come stabilito dalla legge. Questa attività illegale è punita penalmente, e l’Ordine dei Giornalisti è attivo nel denunciare e perseguire i casi di abusivismo.
Cosa significa esercizio abusivo della professione giornalistica?
L’esercizio abusivo della professione giornalistica si verifica quando qualcuno svolge attività tipiche del giornalista (ricerca, analisi, scrittura di notizie, ecc.) senza essere iscritto all’albo professionale. Ciò può includere la pubblicazione di articoli, la gestione di uffici stampa, o qualsiasi altra attività che richieda la qualifica di giornalista.
L’art. 348 del Codice Penale punisce l’esercizio abusivo di una professione per la quale è richiesta l’abilitazione dello Stato. Ricordiamo che l’articolo 348 del codice penale italiano dice che chiunque, senza la necessaria abilitazione statale, esercita una professione per la quale è richiesta tale abilitazione è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 10.000 a 50.000 euro.
Poi ancora la legge 198/2016 stabilisce che nessuno può assumere il titolo o esercitare la professione di giornalista se non è iscritto nell’albo professionale, mentre la legge 150/2000 disciplina le attività di comunicazione e informazione delle pubbliche amministrazioni, distinguendo tra uffici stampa (che richiedono l’iscrizione all’albo dei giornalisti) e portavoce.
Quindi una serie di norme che dovrebbero regolamentare il settore dell’informazione e in tutto questo cosa fa l’Ordine dei Giornalisti, l’ente preposto a vigilare sull’esercizio della professione e a contrastare l’abusivismo? Attraverso azioni di controllo, denunce e, ove necessario, ricorso a vie legali, l’Ordine mira a garantire che l’informazione sia veicolata da professionisti qualificati e iscritti all’albo. L’Ordine dei Giornalisti ha messo a disposizione un canale dedicato per la raccolta di segnalazioni, che può essere utilizzato per segnalare casi di esercizio abusivo della professione che sono:
Gestione di un sito web di informazione da parte di una persona non iscritta all’albo, che pubblica notizie, articoli e interviste.
Svolgimento di attività di ufficio stampa per un ente pubblico senza essere iscritti all’albo dei giornalisti.
Redazione di comunicati stampa o gestione dei rapporti con i media da parte di persone non iscritte all’albo.
In sintesi, la lotta all’abusivismo è un impegno costante dell’Ordine dei Giornalisti per garantire la correttezza e la qualità dell’informazione, tutelando al contempo la professione giornalistica e i cittadini che fruiscono di tale informazione.
L’Ordine dei giornalisti Sicilia ha più volte affrontato il tema. Un argomento, quello dell’esercizio abusivo, che negli ultimi anni sta acquisendo una sempre maggiore centralità nel dibattito inerente le criticità che investono il settore dell’informazione.
L’Odg Sicilia continua a ricevere sistematicamente segnalazioni di casi di chi si improvvisa giornalista ma non lo è, di chi si cimenta in una professione sconoscendone i meccanismi che la regolamentano, gli aspetti normativi, la deontologia. Non ci si improvvisa giornalisti: l’Ordine non è spettatore passivo dinnanzi a un fenomeno che distorce il senso di un mestiere, privando di fatto i giornalisti della possibilità stessa di esercitarlo.
In una recente riunione del Consiglio regionale dell’Ordine, è stato dato un indirizzo ben preciso ai giornalisti direttori di testate: i comunicati stampa cui viene data diffusione nei giornali cartacei, sul web, nelle radio, nelle televisioni, devono essere firmati da giornalisti professionisti o pubblicisti iscritti all’Albo. In caso contrario sarebbe preferibile non pubblicarli.
Noi di Suprauponti abbiamo intrapreso quest’ultima strada. I comunicati stampa non firmati da colleghi giornalisti non li pubblichiamo.