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Dopo la lettura del libro “Versi freschi e lievi” di Santo Atanasio, vorremmo far nostra quella delicata linfa che sentiamo scorrere in ogni suo verso poetico

C’è stata una intrigante coincidenza nel mese di maggio di quest’anno: mentre seguivo i lavori della 36° edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, mi è giunta a casa una copia dell’ultimo lavoro dell’amico Santo Atanasio dal titolo: “Versi freschi e lievi” – Gilgamesh edizioni.

Nell’arco di tempo di quei giorni straordinari mi ero immedesimato nel godimento dei 222 mila visitatori del Salone, lì nel tempio della cultura ove si danno appuntamento annuale personalità di livello internazionale della letteratura, della filosofia, del giornalismo, della scienza, dell’arte della musica, del cinema, seguendo i tanti eventi di incontro e di scambio, che aprono la mente a riflettere su argomenti di ampio respiro. E in questo girovagare virtuale nell’atmosfera talentuosa dei padiglioni del Salone di Torino ho avuto l’impressione di trovarmi tra le mani il volume di poesie di Santo Atanasio, appena uscito dalle stampe: in un sogno ad occhi aperti ho immaginato che lo stesso autore, venendomi incontro, mi offrisse quella copia, dandomi il piacere ed il privilegio di cominciare a sfogliarne e assaporarne assieme le pagine, stando l’uno di fronte all’altro, come è consuetudine tra amici di vecchia data.

Ed ora, rientrato nella realtà, eccomi qui, alla scoperta di questi “versi freschi e lievi”, dopo aver ammirato la copertina del volume che riproduce una delicata tela di scuola post-impressionista. La prima impressione è la coerenza tra il titolo ed i contenuti: effettivamente è un susseguirsi di componimenti perfettamente equilibrati, che manifestano nettamente la maturità della lirica dell’autore. Egli stesso confida la sua voglia poetica, in maniera dirompente: Io credo di sapere / come vera poesia / sia cibarsi di cielo quando albeggia: / cibarsene con grandi occhi d’infanzia / e con petto insaziabile. [Io credo… pag. 60]

E poi emerge la sua compostezza intellettuale: come ci rivela a chiusura del libro in “QUALCHE NOTA A VERSI FRESCHI E LIEVI”, i testi, scritti tra la fine del 2022 e la primavera del 2024, sono raggruppati in sette sezioni tematiche: I. Versi in memoria (…in ricordo di persone care), II. Dalla natura (…esaltazione dei doni e della continua palingenesi della natura), III. Nerore (…descrizione del buio orribile delle guerre, desideri di pace), IV. Frammenti di preghiera (…spunti di profonda religiosità), V. In punta di cuore (…è il cuore della raccolta, ove si può apprezzare l’eleganza e la raffinatezza della rima, scorrevole, armoniosa, profonda di significati), VI. Tre poesie d’occasione (…riflessioni di forte interiorità su particolari momenti evocativi), VII. Mia linfa vitale (…la celebrazione delle bellezze della terra nativa), e di essa ci piace riportare questo passo soave… Magia è il mio paese / al sorgere dell’alba: / cattura i cinque sensi, / muta i pensieri in ali, / m’innamora di sé. [Castelbuono …pag. 79].

Ecco, desideriamo esprimere un grazie di cuore all’amico Santo Atanasio per questa preziosa raccolta, frutto della sua inesauribile, vivida vena creativa, che vorremmo far nostra, quasi ad assimilarne quella delicata linfa che sentiamo scorrere in ogni suo verso poetico…decisamente fresco e lieve.

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