«Ecco perché voglio che mia figlia cresca qui, in un posto ancora sano». Con queste parole un imprenditore toscano, che da qualche anno trascorre a Castelbuono diversi periodi dell’anno e in particolare le vacanze estive, ha commentato l’episodio che lo ha visto protagonista qualche settimana fa.
Aveva lasciato per distrazione il proprio borsello accanto all’auto. All’interno c’era tanto contanti, diverse carte di credito e i documenti personali e familiari. Lo ha notato un insegnante castelbuonese, che senza esitazione si è adoperato per rintracciarne il proprietario. Nel giro di poche ore, l’imprenditore ha potuto riavere indietro il portafoglio integro di tutto.
Grande è stata la sua sorpresa e la gratitudine: «Prenda quello che vuole dal borsello», ha detto al professore, ricevendo però una risposta tanto sobria quanto esemplare: «Per me era solo normale restituire, senza chiedere nulla».
Un gesto che ha commosso l’imprenditore e che conferma il profondo senso civico di una comunità dove l’onestà non è virtù straordinaria, ma valore condiviso e naturale.
E non è la prima volta che Castelbuono dà prova di questo spirito: pochi giorni prima, una chiavetta USB smarrita in piazza Margherita era stata recuperata da una famiglia e consegnata alla Polizia municipale, che in poche ore aveva rintracciato il proprietario (sull’episodio c’è un articolo ad hoc).
Dalla piccola memoria digitale a un borsello ricolmo di denaro, la sostanza non cambia: Castelbuono dimostra come sempre e ancora una volta di essere un paese dove la correttezza e il rispetto non sono eccezioni, ma regole di vita quotidiana.