La mobilitazione proclamata dai sindacati base provocherà disagi nei trasporti, scuole e porti.
Con lo sciopero generale del 22 settembre l’Italia intera si fermerà per Gaza. Quello del prossimo lunedì infatti sarà un’astensione dal lavoro che attraverserà l’intero paese influendo sui trasporti pubblici, sui porti, sulle scuole e sulle università, fino ad arrivare agli uffici e alle fabbriche. Una giornata di mobilitazione voluta dall’Unione sindacale di base (Usb) e dalla Confederazione unitaria di base (Cub) a cui si sono uniti il Sindacato generale di base e l’Unione sindacale italiana. Le proteste sono indette per manifestare la solidarietà delle lavoratrici e dei lavoratori, così come di studenti e studentesse con la popolazione palestinese sotto assedio a Gaza, contro lo sterminio e la fornitura di armi ad Israele e a sostegno della Global Sumud Flotilla, la missione umanitaria che cerca di “sfondare” il blocco navale imposto da Israele e di aprire un corridoio umanitario verso la Striscia.
I motivi dello sciopero generale del 22 settembre
Lo sciopero del 22 settembre non è solo una presa di posizione contro l’invasione e la distruzione della Striscia, ma un rifiuto netto della complicità silenziosa e disumana dei governi. I sindacati che hanno proclamato la mobilitazione parlano chiaramente di genocidio (come, del resto, confermato da una commissione indipendente incaricata dall’Onu) e chiedono che l’Italia e l’Unione europea non si nascondano dietro formule diplomatiche, imponendo un cambio di rotta anche nelle relazioni commerciali con Israele, oltre che nelle politiche militari. La protesta sarà un modo per chiedere la pace anche tra Russia e Ucraina e contro lo sfruttamento sul lavoro, la precarietà e il mancato adeguamento delle retribuzioni e, infine, contro l’assenza di politiche sociali e industriali.
Quanto dura e come si svolgerà lo sciopero
La mobilitazione, come anticipato, coinvolgerà pubblico e privato, interesserà trasporti, scuole, università, porti e logistica. Sono previsti disagi nel traffico ferroviario con cancellazioni e ritardi,mentre i porti diventeranno il centro simbolico delle proteste, in continuità con le mobilitazioni dei portuali che negli ultimi anni hanno denunciato il transito di armamenti. Manifestazioni e sit-in si svolgeranno anche negli atenei e nelle principali città. Nello specifico, per i treni, i taxi, il trasporto pubblico locale e marittimo, merci e logistica, le autostrade, e i porti, lo sciopero durerà 24 ore.
Per i treni lo stop inizierà alle ore 21:00 del di domenica 21 settembre e terminerà alle 20:59 di lunedì 22 settembre. I taxi si fermeranno da mezzanotte del 21 alle 23:59 del 22 settembre. Per i vigili del fuoco lo sciopero durerà invece quattro ore. A non essere toccato dai disagi sarà il comparto aereo e aeroportuale a causa di astensioni proclamate in precedenza. Nonostante i blocchi, saranno garantite delle fasce orarie che nel caso del trasporto ferroviario andranno dalle 6:00 alle 9:00 e dalle 18:00 alle 21:00.
A Castelbuono appuntamento alle 11 davanti il Municipio
Lunedì mattina è stato convocato da alcuni sindacati uno sciopero generale contro il genocidio in Palestina. A Castelbuono, su proposta dei Democratici, si terrà un raduno alle ore 11 davanti il Municipio, per dare la possibilità a chi aderirà allo sciopero di testimoniare attivamente la propria protesta e non restare passivamente a casa. “Invitiamo tutti – è scritto in una nota del Movimento -, colleghi, amici, studenti e lavoratori di ogni settore ad aderire, partecipare e fare sentire una voce forte di pace, di solidarietà e di fratellanza umana”.