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Castelbuono e San Paolo unite da un secolo di storia sportiva

Due storiche manifestazioni dell’atletica mondiale si apprestano a celebrare un traguardo che appartiene a pochissime competizioni sportive: la centesima edizione.

Domani 31 dicembre, sulle strade della metropoli brasiliana, andrà in scena la 100ª Corrida Internacional de São Silvestre. Poco meno di sette mesi dopo, il 26 luglio 2026, toccherà al Giro Podistico Internazionale di Castelbuono spegnere la candelina numero 100, entrando definitivamente nella leggenda dello sport.

La Corrida di San Silvestro, nata nel 1925, rappresenta una delle corse su strada più iconiche al mondo. In origine disputata sugli 8 chilometri a cavallo della mezzanotte dell’ultimo giorno dell’anno, oggi è una gara di massa sui 15 km, anticipata al pomeriggio del giorno di San Silvestro. La, corsa che ha conosciuto una unica interruzione (2020 a causa della pandemia) si svolge sul classico tracciato dell’Avenida Paulista e ha visto sfilare alcuni tra i più grandi nomi del podismo internazionale: da Emil Zatopek a Frank Shorter, da Gaston Roelants a Lasse Viren a Paul Tergat.

Nel solco di questa storia non mancano le impronte azzurre. Negli anni Settanta Franco Fava, atleta delle Fiamme Gialle, riuscì a salire due volte sul podio alle spalle del colombiano Victor Mora e del cileno Edmundo Warnke. Ancora più indietro nel tempo, nell’albo d’oro della Corrida paulista brillano due successi italiani firmati da Ettore “Heitor” Blasi, vincitore nel 1927 e nel 1929. Olimpico nella maratona ad Amsterdam 1924, Blasi si trasferì poi in Brasile, assumendo la doppia cittadinanza e diventando simbolo di un legame sportivo che attraversa gli oceani.

È ancora più lontano nel tempo, invece, l’inizio della storia del Giro Podistico Internazionale di Castelbuono, la corsa su strada tra le più antiche d’Europa, la cui prima edizione risale al 1912. Un primato che nel 2021 è stato suggellato dal prestigioso riconoscimento della “Heritage Plaque” di World Athletics, assegnato agli eventi che rappresentano un patrimonio storico unico dell’atletica mondiale.

Ad aprire l’albo d’oro della Corsa di Sant’Anna fu Giovanni Blanchet, vincitore delle prime due edizioni. Una storia che, come quella di molte manifestazioni centenarie, ha dovuto fare i conti con le grandi tragedie del Novecento: il Giro fu infatti sospeso durante la Prima guerra mondiale (1915-1919) e in diverse annate segnate dalla Seconda guerra mondiale (1936, 1940, 1941, 1943, 1944 e 1945). Ultimo stop nel 2020 a causa della pandemia.  

Sul suggestivo tracciato cittadino di 10 giri per complessivi 11.340 metri, che attraversa il centro storico di Castelbuono, lo scorso 26 luglio un atleta azzurro è tornato a scrivere il proprio nome nell’albo d’oro: Yeman Crippa. Un successo tricolore che mancava dal 1989, quando a imporsi fu Salvatore Bettiol, dopo la storica doppietta del campione olimpico della maratona a Seul 1988, Gelindo Bordin.

Castelbuono e San Paolo, pur lontane geograficamente, sono oggi idealmente unite dalla stessa passione per la corsa e dalla forza di una tradizione che continua a rinnovarsi. Due storie che parlano di popoli, di strade, di campioni e di comunità, capaci di custodire il passato e trasformarlo in futuro.
Dal Sud America alla Sicilia, la corsa non si è mai fermata. Nel 2026, con la 100ª edizione del Giro Podistico Internazionale di Castelbuono, questo filo rosso continuerà a correre più forte che mai, con la prospettiva di sfociare presto in un gemellaggio.

Nel frattempo il Gruppo podistico Atletico Castelbuonese, svelerà nelle prossime settimane il manifesto ufficiale della 100ª edizione del Giro Podistico Internazionale di Castelbuono: un’ opera che unirà storicità e tradizione, identità territoriale e visione contemporanea, raccontando attraverso immagini e simboli, l’anima di una gara che da cento anni attraversa generazioni, epoche e confini, continuando a correre nella leggenda dello sport mondiale.

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