Quarant’anni fa, la sera del 5 gennaio 1984, nei pressi del Teatro Stabile di Catania, il giornalista, scrittore, drammaturgo e artista di successo Pippo Fava fu ucciso da due sicari mafiosi che gli spararono alle spalle. La loro responsabilità è stata confermata definitivamente dalla Cassazione, nel 2003.
Il giornalista era andato al Teatro a prendere la sua nipotina, Francesca Andreozzi, che aveva partecipato alle prove di una recita.
Quando fu ucciso aveva 59 anni e già da due anni era direttore del mensile “I Siciliani”, un giornale autofinanziato e da lui stesso fondato, dopo l’esperienza di direttore del quotidiano “Giornale del Sud”, dal quale era stato licenziato per contrasti con l’editore. Contrasti che gli costarono anche avvertimenti e minacce. Pippo Fava era impegnato da tempo a denunciare le collusioni che legavano imprenditori, politici e mafiosi a Catania.