La realtà imprenditoriale di famiglia, che nasceva a Castelbuono (Palermo) nel 1953, è specializzata in colombe e panettoni. Il successo oltreoceano
Non era (forse) nelle previsioni del «fondatore» Mario Fiasconaro, all’esordio gelataio e poi pasticciere, che gli eredi avrebbero portato al successo mondiale l’attività di famiglia avviata a Castelbuono (Palermo), storico borgo dominato da un superbo castello e piantato tra i boschi delle Madonie, le montagne a sud-ovest della Sicilia. E neppure che uno dei tre figli, Nicola, Maestro pasticciere, proprio sul finire del 2023, settantesimo compleanno dell’azienda, volato a Washington, avrebbe varcato la soglia della Casa Bianca, in occasione del Christmas Party. Un’insolita trasferta che, per tramite dell’amica Giosetta Capriati, ha consentito a Nicola e alla figlia Agata, il 16 dicembre, di portare nella residenza presidenziale il «Panettone Dolce presepe», quindi ben esposto su un tavolino dell’ingresso, sotto il ritratto di una first lady. E Nicola Fiasconaro è pure riuscito a stringere la mano al presidente degli Stati Uniti, invitandolo a venire in Sicilia. Il viaggio è proseguito a New York per un brindisi natalizio al Consolato d’Italia, presente il console Fabrizio Di Michele.
Ma torniamo a Castelbuono, nel cuore dell’impresa siciliana. La foto in bianco e nero di Mario Fiasconaro senior, camicia bianca e cravatta, che campeggia su una parete della vecchia gelateria-pasticceria di piazza Margherita, oggi è esposta in un angolo ben in vista dell’azienda, sita al limitare del centro storico. Realtà imprenditoriale che, nell’arco di settant’anni, sarebbe diventata un modello, per qualità ed efficienza. I prodotti Fiasconaro, panettoni in primis, sono esportati in sessanta e più Paesi.
Breve ripasso storico: correva l’anno 1953 quando ebbe inizio la «favola dolce» della famiglia Fiasconaro. Una dolceria artigianale che si è trasformata in un vero e proprio laboratorio del gusto, simbolo dell’alta pasticceria made in Sicily, in Italia e nel mondo. Mario Fiasconaro, poi, ha passato il testimone ai suoi tre figli che formano una squadra di successo: Fausto, responsabile del punto vendita, Martino alla guida della direzione amministrativa, e Nicola, pluripremiato Maestro Pasticciere. Affiancato ora da Mario, il figliolo che porta il nome del nonno. Questa famiglia, innamorata della sua terra, con i suoi dolci ha fatto vivere e sognare la Sicilia a milioni di persone. Ma c’è di più: oggi la cultura gastronomica promossa dai Fiasconaro è anche un volano per i Beni Culturali di Castelbuono. In altre parole, attraverso i panettoni e le colombe, molti visitatori fanno tappa nel borgo madonita e ne scoprono i gioielli.
A cominciare dal superbo Castello dei Ventimiglia dove, il 13 ottobre, in occasione del decennale del Club Criollo (sito a Parigi, ma diretto dall’italiano Domenico Biscardi) e del 70esimo Anniversario dell’azienda Fiasconaro, si è svolto il Gran Galà d’Autunno, con la presenza di 130 ospiti, fra i quali una settantina di francesi. Estasiati, fra gusto e arte. Oltre alla visita del Castello e al suo Museo civico (per inciso, l’antico maniero dal 1920 è di proprietà dei cittadini di Castelbuono), li attendeva un’altra chicca: il Museo naturalistico Minà Palumbo, allestito nell’ex Chiostro di San Francesco. Tra dipinti di alberi giganti, fossili e uccelli imbalsamati, ecco l’area dedicata ai frassini delle Madonie dalla cui corteccia sgorga la manna. Importante linfa della natura, essa ci riconduce al Maestro Pasticciere Nicola che nel 1988 creò il «Mannetto», primo panettone dell’azienda. È l’incipit dell’ascesa. Grazie anche al «lievito madre», dono di un pasticciere lombardo, ingrediente base per ottenere un panettone con i fiocchi.
E sono proprio i dolci da ricorrenza (panettoni e colombe) a far volare l’azienda. La prima bandierina Oltreoceano viene piantata nel 1997, anno del debutto negli Stati Uniti con la partecipazione al Summer Fancy Food, il più grande evento di specialità alimentari a New York. E la famiglia del Gusto di Castelbuono non si è più fermata (nel 2022, il fatturato contava 34 milioni di euro, un organico di 180 lavoratori, fra dipendenti e stagionali, crescita del 20% su tutti i principali mercati). Ma i Fiasconaro non si sono montati la testa. La loro cordiale simpatia, la generosità sono irresistibili. La famiglia dei panettoni, ben inserita nella comunità locale verso cui si prodiga con varie iniziative, è un punto di riferimento per tutta la Sicilia dove imprese e laboratori selezionati forniscono i preziosi ingredienti per la preparazione dei dolci, esclusivamente made in Sicily.
In occasione dei 70 anni dell’azienda, l’omaggio al fondatore Mario Fiasconaro si chiama Montenero: un lievitato dall’anima siciliana, frutto di un incontro tra il pandoro e il panettone. Impasto scuro dato dal cioccolato di Sicilia e sentore di limone. Il Montenero e gli altri lievitati del 70° sono avvolti da una speciale veste, dando vita così a una collezione. «Il successo della nostra azienda nasce dal talento manageriale di nostro padre Mario e dalla dedizione di noi fratelli che abbiamo trasformato in realtà il suo sguardo visionario — osserva il Maestro Nicola Fiasconaro —. Oggi siamo ambasciatori del gusto e della bellezza Made in Italy nel mondo, che è sempre più protagonista di un nuovo rinascimento nel segno dell’innovazione, ma al tempo stesso della tradizione che ci rende unici».
Nella foto Nicola Fiasconaro alla Casa Bianca con Giosetta Capriati. Sul tavolino: il panettone Fiasconaro dolce presepe
[Da corriere.it]