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Gli auguri di Natale dei parroci di Castelbuono: «Desideriamo essere sempre più vicini a tutti voi affinchè nella Comunità crescano e si fortifichino la comunione, la stima, la simpatia»

Cari Castelbuonesi,
sono passati circa tre mesi da quando il nostro Vescovo Giuseppe ha pensato a un
nuovo assetto dell’Unità di pastorale sinodale che è in Castelbuono. L’intesa e la
cooperazione fortificatasi in questi anni tra i Parroci, porterà i suoi frutti nelle due
Parrocchie già a noi affidate, e nella Parrocchia Madrice che in solidum serviremo,
garantendo quella vicinanza pastorale di cui c’è sempre bisogno affinché nella
Comunità cresca e si fortifichi la comunione, la stima, la simpatia.
I mesi trascorsi sono stati preziosi per conoscerci meglio, e avviare le attività in tutti
quei settori che rendono viva e presente la Parrocchia nelle diverse realtà; pensiamo
in modo particolare alla catechesi, alle attività dell’oratorio, alle famiglie, ai nostri
ammalati.
Il Santo Natale che stiamo celebrando, ci sembra il momento favorevole per
presentarci a voi e confidarvi desideri e propositi.
Per prima cosa vogliamo chiedervi di darci il credito che l’Apostolo Paolo, nella
Prima lettera ai Corinzi, chiede ai nuovi credenti della città di Corinto:
“Considerateci ministri di Cristo e dispensatori dei misteri di Dio” (1 Cor.4,1).
Davanti al Signore che ci ha scelti e chiamati al sacerdozio, confermiamo il nostro
proposito di voler crescere nella comunione con il gregge a noi affidato, nella
preghiera personale e comunitaria, nell’ascolto sinodale, nel servizio attento e
premuroso.

Desideriamo essere sempre più vicini a tutti voi, ai Giovani, ai Giovanissimi, agli
adulti, agli Anziani, alle giovani coppie che da poco hanno celebrato il Sacramento
del Matrimonio, alle famiglie di lungo corso, ai Fidanzati che si preparano a
diventare famiglia.
Ci piace presentare questi auspici con una metafora tanto vicina e tanto concreta;
rassomiglia la nostra Comunità, alla nostra Madrice. Entrambi sono grandi, belle,
segnate da vicende tragiche e gloriose insieme, ambedue mantengono la loro
maestosa e insita bellezza, nonostante le crepe e il passare dei secoli.
Per la Comunità dei battezzati abbiamo già espresso il nostro desiderio di
vicinanza e servizio, nell’ottica di quella restaurazione sinodale che è desiderio
profondo di Papa Francesco.
Per la Madrice, consegnata a noi dai padri, magnifica nell’altezza e armoniosa
nelle forme, ornata di opere d’arte e degna casa di Dio, luogo privilegiato
dell’incontro di Dio con il suo Popolo, la risorsa sta nel coraggio e nella generosità
di noi figli e figlie, fedeli-credenti di questa generazione di oggi.
I nostri padri nel 1600 la vollero edificare, pensandola grande e maestosa,
espressione di questo nostro popolo di Castelbuono che, mentre nell’imponente
fabbrica del Castello, nel piano alto e nobile, onora e custodisce devotamente il
Sacro Teschio di Sant’Anna, nella costruzione altrettanto regale della Madrice,
costruita in posizione speculare al Castello, ha voluto onorare la Sacra Natività
della Figlia Unigenita dei Santi Anna e Gioacchino, Maria Santissima. Per tutto il
1600, i loro figli e i figli dei loro figli, fedeli al desiderio dei padri, ne continuarono
la costruzione.
Dopo il disastroso terremoto del 1819, che la ridusse a un cumulo di macerie, altri
padri e altri figli, sempre in povertà ma con tanta fede e forza, senza perdersi
d’animo, l’hanno ricostruita e consegnata a noi, esprimendo nella ricostruzione,
l’orgoglio di un popolo che non si arrende, ma che sempre desidera rinnovarsi:
Madrice Nuova!
Anche noi oggi sentiamo quel dovere che è insito nell’animo castelbuonese, di
consegnare ai nostri figli ciò che i nostri padri ci hanno trasmesso.
La Madrice, nel silenzio monumentale di una croce distesa per terra al centro della
nostra Castelbuono, racconta la fede, la storia e la forza di un popolo che, oggi,
non può venire meno!

Con gli aiuti provvidenziali della CEI, grazie alla nostra firma dell’otto per mille
alla chiesa cattolica, stiamo procedendo con il restauro importantissimo dei tetti,
sopra le volte, che interesserà anche i prospetti.
Vorremmo però condividere con voi la necessità di metter mano all’interno
della Madrice, per il restauro e il ripristino di quanto già esiste, e chiede e
merita attenzione: urge la sostituzione dei vetri delle 41 finestre, molti dei quali
lesionati, bucati, alcuni completamente rotti. Il rinnovo di tutto l’impianto
elettrico. La risistemazione dell’area celebrativa. Il restauro della cappella del
sacramento e della cappella dell’Immacolata.
La pulitura e il ripristino delle pitture che adornano il transetto e l’altare.
Il restauro dei monumentali altari dei Fratelli Serpotta che troneggiano nel
magnifico transetto. A queste opere visibili si potrebbero ancora aggiungere i
restauri dei preziosi paramenti ricamati in oro e seta e degli argenti, che
costituiscono il “tesoro” della Madrice di Castelbuono.
Così come è stato fatto qualche anno fa, sperimentata la generosità del nostro
Popolo, desideriamo ricostituire un Comitato che curi e promuova iniziative per
una raccolta fondi, destinata a realizzare i progetti che questa nostra
Generazione oggi si propone.
Ringraziamo fin da ora quanti vorranno sostenere e donare con generosità!
La nostra Castelbuono, così benedetta da Dio nell’economia, rispetto agli altri
paesi vicini delle Madonie, non mancherà nel suo slancio di generosità, dove
benefattori dal cuore grande sapranno fare la loro parte. Aspettiamo con ansia
di poter quanto prima riaprire questa nostra Madrice, per dare merito a quanti
nel passato e oggi nel presente l’hanno resa gloriosa.
Vogliamo concludere esprimendo il nostro grazie al Signore, in primo luogo,
per la testimonianza di fede e di coraggio che ci dona in Papa Francesco; il
Signore lo conservi nel suo Amore e in buona salute.
Grazie e auguri filiali al nostro Vescovo Giuseppe per la sollecitudine e lo zelo
con cui svolge il suo ministero di maestro e di pastore.
Ancora grazie e infiniti auguri al carissimo don Francesco Casamento, per il
nuovo servizio a cui è stato chiamato nella sua Campofelice.
Auguri carissimi al centenario Mons. Di Giorgi e a Mons. Santino Di Gangi.
Auguri anche al diacono Benjamin e a Fra Giuseppe Di Fatta.
Auguri grandi e gratitudine alle nostre Sorelle Clarisse che mai ci fanno
mancare il loro affetto e la loro preghiera. Alle Sorelle Figlie della Croce e
Collegine.
Grazie a chi in tutte e tre le nostre Comunità Parrocchiali, lavora e opera per la
gloria di Dio; auguri alle Catechiste, ai Ministri straordinari della Comunione, a
chi cura l’animazione della liturgia, a chi si preoccupa nel silenzio del decoro
delle Chiese.
Auguri alle Confraternite maschili e femminili; l’impegno nella trasmissione
delle tradizioni sia sostenuto sempre dalla fede. A loro il nostro grazie per la
cura che riservano alle Chiese in cui risiedono.
Gazie anche a coloro che sono al servizio della Comunità Civica.
Auguri al nostro Sindaco Mario Cicero, agli Assessori, ai Consiglieri,
ai Carabinieri, ai Vigili, ai componenti della Protezione Civile.
Gratitudine e auguri ai Dirigenti e ai Docenti che nelle scuole svolgono il
prezioso ruolo di educatori.
Consolazioni particolari, invochiamo dal Signore, per gli anziani ospiti nelle
Case di riposo e per gli Ammalati; giunga a loro la carezza e l’abbraccio
misericordioso del Salvatore.
Non possiamo dimenticare in questo abbraccio tutti coloro che sono ospiti, per i
più svariati motivi, nelle varie case di accoglienza presenti a Castelbuono.
Un pensiero pieno di affetto per gli emigrati e per gli immigrati che vivono e
lavorano tra di noi; auspichiamo che per tutti siano garantiti rispetto e dignità.
A ciascuno di voi auguriamo ogni bene, salute, gioia e pace.
Con tutto il cuore vi auguriamo Santo Natale!
I vostri Parroci
Don Pino Vacca, Don Marcello Franco

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