Il giorno 13 settembre 2024, alle ore 17,00, il Garante Regionale Santi Consolo, accompagnato dal Dirigente Giovanni Stimolo, e da due Funzionari del suo Ufficio, ha effettuato una visita presso la casa circondariale di Termini Imerese.
Al suo arrivo il Garante è stato accolto con molta cordialità e massima disponibilità dalla Direttrice dell’Istituto, dott.ssa Carmen Rosselli e dalla Comandante del corpo di Polizia Penitenziaria, dott.ssa Rosalia Salerno.
Preliminarmente la Direttrice ha riferito su alcuni dati riguardanti la dotazione organica dell’Istituto, la capienza e la consistenza effettiva della popolazione detenuta ivi presente.
Il carcere attualmente accoglie 97 detenuti su una capienza regolamentare di 99 e tollerata di 116 unità. Fra questi, 56 sono in posizione giuridica definitiva.
Con riferimento al personale in servizio presso l’Istituto, la Direttrice ha riferito che sono presenti 2 educatori e 3 funzionari contabili, come da previsioni di organico, mentre il personale di PoliziaPenitenziaria assegnato all’Istituto, è pari a 94 unità, su una previsione organica di 93, di cui 2 impegnati per la MOF.
L’assistenza sanitaria è garantita da un servizio medico H24 e dalla presenza di personale infermieristico giornaliero, fino alle ore 20. Inoltre la città di Termini Imerese è dotata di pronto soccorso H24.
Dei detenuti presenti, 7 si trovano in regime di semilibertà e 2 assegnati al lavoro ex art. 21 Ord. pen.; due dei detenuti in semilibertà, provenienti dal carcere di Messina, devono affrontare giornalmente, per recarsi sul posto di lavoro e tornare in Istituto, da 4 a 5 ore di viaggio, in quanto prestano attività lavorativa nella stessa città.
La Direttrice ha inoltre riferito che, attualmente, nonostante l’avvio di una convenzione con il Comune di Termini Imerese, non vi è alcun detenuto che svolge lavori di pubblica utilità, soprattutto per la difficoltà da parte dell’Istituto di individuare soggetti aventi i requisiti necessari; peraltro, ove si riuscisse ad individuarne, avrebbe difficoltà, stante la struttura dell’Istituto, ad allocarli in modo adeguato. Al riguardo il Garante ha ricordato alla Direttrice dell’esistenza di una misura di sostegno economico finanziata dal proprio Ufficio per l’erogazione di un compenso in favore dei detenuti impegnati in lavori di pubblica utilità.
Per ciò che concerne il lavoro all’interno dell’Istituto ex art.20 Ord. pen., i detenuti impegnati sono mediamente 30, in regime di turnazione e avvicendamento bimestrale.
Il Garante ha chiesto, quindi, di essere accompagnato all’interno degli spazi detentivi per verificarne lo stato e per incontrare i detenuti.
La visita è iniziata al reparto semiliberi, che accoglie anche detenuti assegnati al lavoro esterno ex art. 21 Ord. pen.. il reparto è composto da 2 camere al piano terra, con capienza una di 6 posti ed una di 4, ed un’altra camera al primo piano con capienza di 4 persone. Attualmente il reparto è occupato complessivamente da 9 persone.
La visita è proseguita nella sezione destinata all’isolamento. Questa è dotata di 9 stanze, che risultano tutte di ampiezza non regolare, poiché inferiore ai 9 mq.; le stanze, fatiscenti, non sonodotate di docce e il bagno, costituito da un lavandino e un vaso, è parzialmente separato dal resto della stanza a mezzo di un muro non sufficientemente alto da impedire la vista.
Nella sezione si trovano 2 persone le cui celle si presentano con i blindi aperti e i cancelli chiusi. Uno dei due ristretti sosteneva che non gli avevano messo a disposizione un sacchetto per raccogliere i rifiuti e, per protesta, li aveva gettati sul pavimento del corridoio.
In esito al colloquio, fattane richiesta il Garante, la persona ristretta accettava di buon grado di raccogliere tutti i rifiuti che aveva buttato fuori dalla stanza. Interrogato il personale addetto, lo stesso riferiva che il sacchetto in realtà gli veniva fornito ogni qual volta lui lo richiedeva.
Il detenuto, inoltre, lamentava l’assenza di un ventilatore, di cui aveva fatto richiesta e per il quale si era reso pure disponibile all’acquisto.
Il colloquio con l’altro ristretto è stato, invece, molto difficile, atteso che si trattava di persona in evidente stato di disabilità mentale, che riferiva di volere rimanere in isolamento e rifiutava di essere trasferito in altre sezioni.
Il Garante ha quindi visitato la “sezione protetti” costituita da 15 camere, di cui 14 singole e 1 tripla, tutte con bagno e doccia e dotate di frigorifero.
Attualmente in questa sezione sono allocati 14 detenuti ed è disponibile un ambiente destinato alla socialità.
La visita è proseguita nelle due sezioni destinate ai detenuti comuni, denominate “Luna” e “Sole”, entrambe costituite da 9 stanze ciascuna, anche queste dotate di bagno e doccia regolarmente separati dal resto della camera; in tutte le stanze è presente anche il frigorifero.
Nella sezione “Luna” le stanze hanno tutte capienza di 3 posti e hanno una superficie di 17 mq.; nella sezione “Sole” 2 stanze, con una superficie di 32 mq., possono ospitare 6 persone e 7, da 20 mq., hanno una capienza di 4 persone. Per ambedue le sezioni è disponibile una sala per la socialità.
L’Istituto è dotato di un reparto lavanderia, un’aula scolastica e una biblioteca, anche se, come riferito dalla Direttrice, quest’ultima non è particolarmente frequentata.
E’ da segnalare l’assenza di spazi destinati a palestra, come pure di un’area per attività teatrali. Per le ridottesuperficidelleareedestinateallasocialità, risulta impossibile, anche a detta della Direttrice, allocare attrezzature sportive. Si constata in queste aree solamente la presenza di un biliardino.
Per quanto riguarda i passeggi, questi sono dotati di un’area parzialmente riservata attraverso un muro divisorio, ove sono allocati un vaso e un lavandino. In proposito il Garante ha suggerito in tale ambito l’installazione di una doccia, opera che si può realizzare con l’impiego della MOF e di lavoro detenuti, con una spesa quanto mai limitata e che, come già avviene in altri Istituti, costituirebbe un particolare beneficio di refrigerio nei mesi estivi.
In esito ai colloqui effettuati con diversi ristretti nelle varie sezioni, si è constatato l’elevata percentuale, valutabile intorno al 30% o più, di persone provenienti dalla Sicilia orientale, ivi giunti da altri Istituti per sfollamento o motivi disciplinari. Tra queste persone è risultato un diffuso malessereperlalontananzadalnucleofamiliarediappartenenza e le conseguenti difficoltà nell’espletamento dei colloqui. Le principali richieste erano, infatti, relative al trasferimento inIstitutopiù vicino ai propri congiunti.
Tutto ciò si rappresenta affinché il Provveditorato competente rivaluti, ex art. 14 Ord. pen., eventuali assegnazioni quanto più vicino possibile alla stabile dimora della famiglia.
Il Garante, a conclusione della visita, ha dato atto, con particolare soddisfazione, della grande disponibilità e dello spirito collaborativo da parte della Direttrice, della Comandante e del personale del Corpo della Polizia penitenziaria, che lo hanno accompagnato nel corso della visita.