Anche quest’anno, in occasione del Darwin Day (12 febbraio), ovvero la giornata mondiale dedicata a Charles Darwin – il padre della teoria dell’evoluzione della specie – il Museo naturalistico Minà Palumbo si associa alle celebrazioni rendendo nota la linea programmatica e le attività culturali più imminenti e di rilievo. Il 2024, in cui ricorre il 210° anno dalla nascita di Minà Palumbo, vedrà la prima edizione di un festival, una cornice di iniziative intorno alla figura del grande scienziato castelbuonese, dal titolo “Il Marzo di Minà”: incontri, laboratori, escursioni e nel mese che fu sia quello della nascita che, successivamente, della morte di Minà e che – con il passaggio alla primavera – segna anche la rinascita della natura. Il mese dedicato a Minà si propone di ridestare ogni anno – innanzitutto alla comunità locale – la grandezza di questo genio locale, approfondendone alcune sfaccettature nonché declinandone i valori in una rilettura contemporanea ed ecologista. |
Anteprima attività de Il Marzo di Minà |
All’interno di questa edizione d’esordio, di cui nelle prossime settimane verrà reso noto il calendario nel dettaglio, verrà presentato un singolare dizionario inedito, manoscritto da Minà Palumbo nel 1837, e un opuscolo – curato dal direttore del museo Salvino Leone – che tratta aspetti salienti della vita e della produzione di Minà nonché le collezioni del Museo. Oltre alle attività direttamente connesse al “Marzo di Minà” il Museo è impegnato nel completamento di alcuni progetti di grande rilevanza per la valorizzazione dello scienziato castelbuonese: dalla digitalizzazione dell’intero epistolario e l’annuncio della sua pubblicazione anche in edizione cartacea ai progetti per la fruizione dell’erbario attraverso la partnership con il dipartimento in Design e Cultura del Territorio del Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo. Oltre, infine, all’attuazione del graduale restyling museografico ideato dal presidente del Museo Michele Spallino che, già nei prossimi mesi, vedrà i primi innesti innovativi per una nuova narrazione delle collezioni e del suo principale artefice. |