La struttura museale ha trovato la sua collocazione definitiva nella Città di Collesano (capitale della leggendaria gara) e simbolo della storia dell’automobilismo sportivo internazionale.
La Targa Florio è stata voluta, creata, finanziata e organizzata da Vincenzo Florio, un imprenditore palermitano di ricca famiglia, affascinato dal nuovo mezzo di locomozione e già noto nell’ambiente per aver partecipato ad alcune competizioni di inizio secolo e per aver istituito, nel 1905, la Coppa Florio (una corsa automobilistica in quel di Brescia). Nel 1906 dal rettilineo di Buonfornello parte la prima edizione della Targa Florio vinta da Alessandro Cagno su Itala. La gara si è disputata 61 volte, praticamente senza soluzione di continuità (se si eccettuano gli anni delle due guerre mondiali), dal 1906 al 1977.
Teatro della corsa sono sempre state le strade siciliane e in particolare quelle strette e tortuose che percorrono la catena montuosa delle Madonie: solo in poche occasioni la corsa è stata abbinata al Giro di Sicilia e si è svolta lungo il periplo dell’isola.
La Targa Florio entrò subito nella leggenda per le enormi difficoltà insite nella durezza del tracciato al punto che, specialmente nei primi anni, anche il solo riuscire a completare la corsa significava compiere un’impresa titanica. Naturalmente anche le case costruttrici che sono scese in campo con successo nel corso degli anni hanno sempre messo in risalto le prestazioni ottenute dalle autovetture di propria costruzione, pubblicizzandole senza risparmio, tra queste la Porsche e la Ferrari dove hanno conseguito grandi successi.
Nel 1955, e negli anni che vanno dal 1958 al 1973, la Targa Florio è stata tra le gare titolate ai fini dei Campionati Internazionali o Mondiali riservati alle vetture Sport o Gran Turismo, assumendo quindi un’importanza davvero rilevante, testimoniata dalla discesa in campo di nomi altisonanti, sia di piloti che di case costruttrici.
Dopo l’edizione 1973, contrassegnata da una numerosa serie di incidenti abbastanza gravi che dimostrava come l’ormai anacronistico circuito delle Madonie poco si confacesse a ospitare competizioni per vetture molto potenti, la Targa Florio veniva esclusa dal circuito delle grandi prove internazionali. La gara ebbe ancora tre edizioni non troppo entusiasmanti, poi, nel 1977 a causa di un gravissimo incidente la Targa Florio chiuse il ciclo definitivamente e nel 1978 la gara veniva trasformata con la formula rally.
Oggi la Targa viene ricordata al “Museo della Targa Florio di Collesano”, porta naturale del Parco delle Madonie riconosciuto da (ACI ITALIA). Il traguardo è stato raggiunto, per la passione, la dedizione per l’automobilismo sportivo di un Collesanese illustre figlio ideale di quel culto, ideatore e Fondatore lo storico Giacinto Gargano a cui oggi viene attribuito il merito per la realizzazione del Museo, poi nominato (Conservatore) della struttura dall’amministrazione di allora sindaco Nino Rotondi che non volle lasciare nell’oblio quel rombo di motori e di uomini, cosi accogliendo l’idea progettuale. Oggi il Museo è guidato dal figlio, il Conservatore Michele Gargano. Ospitato in un ex convento domenicano, adiacente la Casa comunale, in un ambiente raffinato ed elegante, il Museo della Targa Florio farà ripercorrere lungo un percorso ideale con l’ausilio di immagini inedite (foto, cartoline commemorative, documenti ed oggetti, particolari di auto, set di gara dei piloti). Tra i reperti più rappresentativi ed esclusivi, sono esposti le Targhe in bronzo degli Anni 1921/32/37/50, e la Targa del 1965 vittoria conseguita dal famoso Nino Vaccarella (in coppia con Lorenzo Bandini con la Ferrari), vincitore di tre edizioni, è nominato Presidente onorario del Museo. Così come sono esposti i caschi di, Elford, Hezemans, Giunti, Scarfiotti, Pucci. I set di gara di Vaccarella, Giunti, Merzario, Muller, Baghetti, De Adamich, Galli, Maria Teresa De Filippis, Munari, al personaggio Ing. Mauro Forghieri (ex Direttore tecnico della Ferrari, dagli Anni 1960 fino agli Anni 1980).
Della nuova (Aula Moderna Formula Rally): i set di gara dei Campioni Italiani Rally e vincitori di dieci Edizioni della Targa Florio Paolo Andreucci e Anna Andreussi; Longhi, Deila, Riolo, Nucita, Campedelli, Crugnola. L’Aula Officina meccanica di Palermo, dedicata ai fratelli (Vito ed Elio Lombardo) attrezzatura utilizzata dopo il termine della seconda guerra mondiale fino agli Anni 1970. L’ Aula Multimediale, dove i visitatori potranno immergersi in un viaggio suggestivo di filmati inediti dell’epoca. Lungo il circuito storico di Collesano, in un Museo a cielo aperto, vi sono ubicati dei pannelli tematici in ceramica, che raffigurano edizioni memorabili della Targa Florio.
Oggi il Museo della Targa Florio di Collesano è meta di turisti appassionati dell’automobilismo sportivo, dove orbitano Club Nazionali ed Internazionali. E’ un susseguirsi di eventi nella promozione Turistica, Culturale, Enogastronomica del nostro territorio. Ogni anno il Museo organizza un evento denominato “Dedicato a… “, ad un pilota e/o personaggio che ha fatto la storia dell’automobilismo sportivo internazionale legato alla gara leggendaria la “Targa Florio”, a riguardo, nell’ultimo decennio è stato attribuito questo evento a figure di alto profilo sportivo, come: Arturio Merzario, Hans Herrmann, il Barone Antonio Pucci di Benisichi, Lorenzo Bandini, Lodovico Scarfiotti, Piero Taruffi, Herbert Muller, Ugo Sivocci.