Il nulla cosmico, una delle peggiori partite del campionato rosanero, squadra da oratorio, mai un contrasto vinto, mai in anticipo di testa, mai arrivato prima nei contrasti, zero idee e passaggi elementari sbagliati. Così in serie A ci andiamo nei sogni, perché oggi dopo 4 risultati utili consecutivi c’è spazio solo agli incubi, scusate, ma oggi mi vergogno di tifare i colori più belli in assoluto (a proposito, il Palermo per il secondo anno consecutivo si aggiudica la vittoria nella competizione che si svolge per il terzo anno consecutivo in Serie B, che elegge la maglia più bella del campionato come abbiamo pubblicato più dettagliatamente in altro articolo del nostro giornale online).
Ma commentiamo lo scempio di oggi pomeriggio al Tombolato di Padova.
Pronti via, si parte a viso aperto e al minuto 7 tocca a Henderson aprire le danze delle occasioni, cucchiaiata dal limite dell’area a fil di palo (quello orizzontale), un minuto dopo ci prova Pandolfi con una rasoiata dal limite, para Pigliacelli. Al 13esimo Pittarello con un’elegante rovesciata, palla fuori.
Minuto 17 e Insigne smarca Brunori, lo mette solo solo davanti al portiere, evidentemente ha ancora il pranzo d’Epifania da digerire e sbaglia l’aggancio, non è lui! Al 18esimo minuto di gioco, Carriero ci prova da fuori per il Cittadella, Pigliacelli c’è, minuto 20 ancora Insigne (oggi in veste assistman, ma ha sbagliato partita) per Segre, da dimenticare il conseguente tiro.
I rosanero si ricorderanno all’improvviso che come da contratto, dopo le soste bisogna lasciare la posta in palio all’avversario ed infatti al 26esimo lasciano tutto solo in area Pandolfi che servito al bacio da Pittarello insacca alle spalle di un incolpabile Pigliacelli.
Al 29′ un’irriconoscibile Stulac si fa ammonire, né prenderà un’altro più avanti e lascerà la squadra in 10. Al 33esimo ci priva Henderson per i nostri, l’idea è buona, un po meno il tiro e al minuto 49 la più ghiotta delle occasioni per il Palermo, Brunori servito in maniera impeccabile da Di Francesco a tu per tu con il portiere Castrati spara addosso al portiere, è un film già visto dal titolo “IL RIENTRO DOPO LA SOSTA”.
A mettere il tassello più importante nella serie horror più odiata dai tifosi rosanero ci pensa Stulac che al 49esimo, dopo qualche timido lampo di ripresa dei nostri, si fa espellere per somma di ammonizioni. Palermo in 10, adesso i cambi, Di Mariano per Insigne e Gomes per Henderson. È il 61esimo e ci prova Vita per gli amaranto, attento Pigliacelli, minuto 76 e Corini dalla tribuna decide di cambiarne 3, dentro Mancuso, Soleri e Aurelio, fuori Lund (in giornata no), Brunori (forse era meglio lasciarlo a Palermo) e Di Francesco (l’unico a metterci le gambe e la velocità che lo contraddistingue), non succede più niente, se non la seconda rete (meritata) da parte del Cittadella con Vita, autore di una buona partita.
Che dire, ha vinto la squadra più forte, quella che ci ha creduto, a noi rimane la tenerezza provata nel sentire cantare per 90 estenuanti minuti i tifosi del Palermo, loro ci sono sempre, la squadra invece no, l’avevano acclamata e caricata anche in aeroporto ieri prima della partenza, ma visto l’atteggiamento in campo meritano soltanto il silenzio, almeno per oggi.
Noi siamo il Palermo e questo spirito da ultima delle provinciali che occasionalmente (ma anche no) viene fuori, trasformando 11 ottimi giocatori in 11 femminucce mi ha stufato, ci consoliamo con la vittoria della maglia più bella, ma io, quando ammiro una tela mi piace soffermarmi anche sulla cornice, e noi oggi siamo un bel quadro appoggiato in un angolo, a terra.
Forza Palermo!