Il sogno che molti non capiranno: avere un kart da corsa è un sogno personale.

Un giorno quando sarò molto vecchio, lui (il kart) sarà nel mio garage e forse potrei continuare a correre anche andando piano. Ricorderò delle mie gare con le foto d’ufficio o di casa, così come tutti i trofei e i titoli che saranno i miei ricordi da raccontare ai giovani.

Ho incontrato persone che mi hanno insegnato qualcosa, ho conosciuto delle leggende di questo sport che hanno lo stesso mio spirito. Mi sono bagnato, ho avuto freddo e ho avuto caldo. Ho avuto paura, sono caduto e mi sono rialzato. Ho anche sbagliato, anche molto. Mi sono anche ferito e fatto male. Ho anche riso e arrabbiato dentro il casco.

Vivere in kart è un sentimento unico, nessun altro l’ha sentito. Ho parlato mille volte con me stesso e sfidare me stesso.

In tutta la mia storia ho visto posti meravigliosi e vissuto delle esperienze indimenticabili.

Ho parlato mille volte con perfetti sconosciuti senza sapere un nome e diverse volte ho dimenticato le persone che vedevo tutti i giorni, ho saltato feste di famiglia, matrimoni, compleanni, cresime e battesimi. Ho sempre pensato che tutto questo sia pericoloso, delle volte il kart ti toglie anche la vita normale.

So che ogni volta che salgo su un kart da corsa penso a quanto sia meraviglioso.

Ho smesso di parlare con chi non capisce. Ho imparato attraverso i gesti a parlare con gli altri appassionati come me senza sapere una parola straniera.

Il kart non è un mezzo di trasporto o un pezzo di ferro su ruote, è la parte mancante della mia anima e della mia mente. E quando qualcuno mi dice “devi vendere il kart ” o “devi dedicarti a qualcosa di più serio” io non rispondo, semplicemente sorrido.

Qualcuno ha cercato di danneggiarmi con le invidie o roba del genere, ho sempre guardato avanti per ottenere ancora più successo di quelli che hanno cercato di danneggiarmi.

Solo chi ama tutto questo mi può capire… Viva il karting.