Aggiornato al
Aggiornato al

Il veliero affondato, le notizie e il silenzio della Cartabia

Da quattro giorni su tutti i quotidiani del mondo decine di colleghi scrivono del naufragio avvenuto nel mare di Porticello. Un fatto che ha provocato l’interesse della stampa Internazionale sia per l’eccezionalità dell’avvenimento sia per la tragica conclusione, con le sei vittime che fanno parte dell’establishment economico-finanziario britannico. Davanti al susseguirsi di notizie di eccezionale interesse pubblico, però, la fonte, che secondo la legislazione italiana avrebbe dovuto informare l’opinione pubblica, è rimasta silente. Il procuratore di Termini Imerese, infatti, non ha ritenuto necessario usare i due strumenti che la legge, comunque molto restrittiva,  gli mette a disposizione: comunicato stampa o conferenza stampa. 

Accade quindi che, come era stato ampiamente previsto all’inizio dell’applicazione della legge Cartabia, si crea un “mercato nero nelle notizie”, con una verifica sempre più difficile e complessa, che mette a rischio la genuinità dell’informazione e che sicuramente complica di molto il lavoro dei cronisti. Dall’altro lato c’è il paradosso che molti colleghi stranieri attraverso le loro ambasciate riescono ad avere le stesse notizie con minori difficoltà. Infine, a complicare una situazione già difficile per tutti questi motivi e per la delicatezza dell’avvenimento , anche la scelta, questa privata, dovuta all’armatrice del veliero affondato, di affidare la privacy dei superstiti a una società di sicurezza che di fatto evita qualsiasi contatto con i giornalisti che si qualificano come tali e che vorrebbero entrare in contatto con i testimoni della tragedia.

Assistiamo quindi a una situazione che non solo mette in grandi difficoltà i giornalisti che operano sul campo, ma che priva l’opinione pubblica di parti importanti del racconto di un fatto di rilevanza mondiale. La giunta regionale dell’Associazione siciliana della Stampa esprime quindi grande preoccupazione per questa situazione e invita il procuratore della Repubblica di Termini Imerese a utilizzare almeno gli strumenti che la legge Cartabia, sia pure nelle sue restrizioni, prevede per la comunicazione. 

Assostampa invita i responsabili della società di sicurezza a cui sono affidati i superstiti del naufragio a rendere possibile un confronto con la stampa.

(Da Assostampa Palermo)

Condividi

il giornale di Castelbuono e oltre

Il giornale di Castelbuono e oltre