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L’incontro-dibattito durante la Sagra della Spiga. L’opposizione non ci sta: è scontro politico a Gangi

Nelle Madonie un tempo l’estate era sinonimo di rientro a “casa” degli immigrati, di visibilità degli eventi d’intrattenimento e delle manifestazioni di richiamo turistico. Quest’anno, a questo trantran sembra aggiungersi qualcosa di nuovo. Il calendario estivo 2023 sta riservando attenzioni anche ad argomenti di grande attualità generale come la politica e l’economia che generalmente in questo periodo dell’anno davano spazio soltanto ai più “leggeri” argomenti estivi.

Una recente intervista rilasciata dal vescovo di Cefalù Giuseppe Marciante, le dichiarazioni abbastanza “piccanti” dello stilista polizzano Domenico Dolce sui giovani siciliani e lo scontro ed il malessere politico tra opposizione e l’Amministrazione gangitana guidata dal sindaco Giuseppe Ferrarello sono salite alla ribalta dei titoli di prima pagina dell’informazione non solo locale.

La nostra testata giornalistica, che da alcuni mesi ha allargato il raggio d’azione dell’informazione a Castelbuono e alle Madonie con la versione online del periodico Suprauponti, sta seguendo queste vicende e stiamo lavorando su approfondimenti, stiamo ascoltando le parti in causa con la finalità di dare la giusta comunicazione nell’interesse della comunità e del territorio.

Cominciano questo percorso dalla vicenda di malessere politico che sta vivendo Gangi, sfociata nello scontro tra il Gruppo Consiliare di opposizione “Rigenerazioni Gangi” ed il “Governo” della cittadina madonita, con i primi che hanno presentato una interrogazione da discutere in Consiglio comunale.

Per saperne di più abbiamo ascoltato i protagonisti della vicenda. Abbiamo sentito il consigliere comunale di minorana Giandomenico Lo Pizzo.

Cosa succede a Gangi? Perchè il sindaco Ferrarello ha autorizzato la manifestazione contro l’opposizione nel corso della Sagra della Spiga?

      “Vi immaginate Mario Cicero che durante la festa di Sant’Anna concede una piazza ad un privato cittadino per attaccare un consigliere comunale di opposizione che aveva liberamente espresso le proprie opinioni in Consiglio comunale dopo aver proposto un fondo comunale per aiutare commercianti e artigiani? O Pietro Macaluso durante la festa dei Santi Pietro e Paolo? O Luigi Iuppa durante la Giostra dei Ventimiglia? Nessun altro Sindaco serio avrebbe autorizzato, nel giorno di una festa “comandata”, un comizio che era stato richiesto in maniera esplicita da un privato cittadino per replicare ad una legittima posizione di un Consigliere Comunale, per giunta di opposizione, nessuno. Invece Giuseppe Ferrarello lo ha fatto durante la festa laica (la Sagra della Spiga) più importante per il paese di Gangi, uno scivolone. Forse il più pesante, perché rivelatore della vera natura di questa Amministrazione comunale, dalle scorse elezioni comunali. Il Sindaco, ai tanti cittadini che hanno chiesto increduli, continua a nascondersi dietro fantomatiche imposizioni che obbligherebbero lui, responsabile della pubblica sicurezza, a non poter fare altrimenti, rivelando, di fatto e bugiardamente, il suo disegno politico (far attaccare un componente dell’opposizione) e la sua debolezza. Ecco cosa succede a Gangi, c’è un Sindaco padre padrone della sua giunta che da più di un anno tenta di delegittimare il ruolo dell’opposizione politica, addebitandole i diversi fallimenti che ormai sono sotto gli occhi di tutti e che sono solo suoi”.

      Il sindaco Giuseppe Ferrarello ha così narrato quanto accaduto.

      “La vicenda ha avuto un iter nel rispetto delle norme. Il richiedente Vincenzo Lapunzina ha inoltrato una regolare pec di richiesta di un incontro-dibattito da farsi sul tema delle zone franche montane. Richiesta inviata contemporaneamente alle istituzioni preposte alla pubblica sicurezza che non hanno rilevato motivi di opposizione all’autorizzazione dovendosi svolgere in luogo lontano dalla prevista serata di “novi cosi”. Non avrei quindi potuto non concedere la possibilità di svolgimento dell’incontro richiesto che successivamente lo stesso Lapunzina ha ritenuto opportuno rinviare”.

      Questo a seguire il testo della lettera con cui Lapunzina ha chiesto il rinvio dell’incontro pubblico.

      “Preg.mo sig. sindaco, nel ringraziarla per avere addivenuto alla mia richiesta, permettendo di esercitare la libertà di esprimere una libera opinione, con la presente le comunico quanto segue. Laicamente non ritengo (e credo come me tanti altri) che lo svolgersi di un sereno incontro con la comunità, per far conoscere la verità dei fatti sia un gesto che offenda la sacralità di una manifestazione che rievoca, peraltro, una tradizione laica. Pur tuttavia il mio intento e il mio agire, critico o ipercritico a dir di voglia, ha avuto, ha ed avrà solo lo scopo di unire la comunità nella chiarezza dei dati e dei fatti, inducendo al ragionamento e all’azione. Pertanto, alla luce del clima artatamente divisivo propagandato proprio da chi divisivo è, sia politicamente che moralmente, ho serenamente e responsabilmente ritenuto di rinviare l’iniziativa in una data compresa tra il 16 e il 18 agosto p.v. dalle ore 23:00, in piazza del Popolo o in alternativa in piazzetta Zoppo di Gangi. Rimango in attesa di ricevere, nelle prossime ore, conferma della disponibilità a partecipare da parte del consigliere Lo Pizzo, al fine di adempiere agli obblighi di Legge (anche in considerazione dell’invito al confronto pubblico, inoltrato al protocollo del Comune in data 31 luglio u.s.). Mi riservo nei prossimi giorni, confidando anche sulla solerte adesione al confronto da parte del consigliere, di inoltrare formale richiesta, indi di comunicare per tempo alle Istituzioni interessate data e luogo dell’iniziativa sopra indicati”.

      L’argomento di questo appuntamento avevo ad oggetto le zone franche montane, un cavallo di battaglia di Lapunzina. Così Lo Pizzo spiega la vicenda.

      “Uno dei primi atti che ho fatto da responsabile regionale del mio partito per le aree interne è stato quello di incontrare l’associazione delle zone franche montane e in quell’occasione, così come in privato, ho sempre ribadito al presidente della stessa un concetto del quale sono fermamente convinto: non si può portare avanti un’azione sindacale per i territori prendendosela quotidianamente con coloro che di quei territori sono espressione democratica, i Sindaci; si è trasformata, a mio avviso, una giusta battaglia per avere una fiscalità a sostegno di imprese, artigiani e commercianti nello strumento di attacco quotidiano verso tutti coloro che non riconoscevano la leadership di quell’iniziativa. Il tempo ci ha dato ragione, tanti sono coloro che hanno fatto un passo indietro, soprattutto tra i sindaci, rispetto a questo modo di gestire le cose. Per questo non ho capito l’acredine di questi giorni contro di me spalleggiata dal Sindaco di Gangi. Non avrei mai partecipato ne mai parteciperò ad incontri di questo genere nati e portati avanti con livore, acredine e totale confusione. Non posso assecondare disegni pseudo-politici e atteggiamenti lontani anni luce da me”.

      Consigliere Lo Pizzo, dietro questa vicenda c’è un malessere politico? C’è dell’altro?

        “C’è un malessere che non è solo politico. Nel paese di Gangi, soprattutto, sono in tanti a non riconoscere più il Sindaco di qualche anno fa. Abbiamo denunciato, come opposizione, in questi mesi diverse cose che non vanno nella città abbandonata sempre più a se stessa e lo faremo presto in pubblica piazza. Abbiamo fatto un gran lavoro assieme agli altri tre consiglieri comunali di Rigenerazioni Gangi e ai tanti amici che ci sostengono. Gangi ha bisogno di un nuovo orizzonte. Quello passato, per quanto affascinante in un determinato lasso di tempo, abbiamo visto che non ha risolto i problemi della città. Poi certamente c’è anche un problema politico nel territorio, Giuseppe Ferrarello ha cercato di usare anche in questo contesto la clava della sua arroganza politica. Le Madonie invece hanno bisogno di una guida serena, di più politica, di più condivisione e soprattutto di idee che si realizzano. Ho letto la bella intervista del Vescovo di qualche giorno fa, è uno sprone per tutti, questo è il ruolo della Chiesa. Mi auguro che non appena si concretizzerà la proposta politica dei Sindaci per la futura Presidenza dell’Unione prima ancora di chiederne la “ratifica” nel Consiglio dell’Unione si faccia un passaggio con tutti i Consiglieri comunali dell’Unione, non solo per ragionare delle cariche (si voterà anche la Presidenza del Consiglio dell’Unione, un ruolo che abbisogna di una guida appassionata, vedo diversi giovani in gamba che potrebbero dare il loro contributo) ma soprattutto per ragionare con chi del territorio è espressione. C’è tanta bella gente che ha belle idee da mettere in campo e che deve essere resa protagonista”.

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