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“Mafia e Sport”, l’ultimo libro di Paolo Vannini presentato nella sede di Addiopizzo lancia un messaggio di speranza nella lotta all’illegalità

Presso la sede di Addiopizzo si è svolta la presentazione del libro Mafia e sport” di Paolo Vannini. Il libro fa parte della collana “Mafie – Storia della criminalità organizzata”, è edito da RCS ed è distribuito in edicola con “La Gazzetta dello Sport” o acquistabile online. All’evento sono intervenuti, oltre all’autore e Daniele Marannano, in rappresentanza di Addiopizzo, il magistrato Mario Conte, la docente universitaria Barbara Biscotti – curatrice della collana –, Rachid Berradi e il presidente del Palermo F.C. Dario Mirri. È stata Biscotti a pensare al tema della mafia per una collana che uscisse con il quotidiano sportivo più diffuso in Italia, perché nel tempo ha riscontrato quanto il tema interessi soprattutto le giovani generazioni, che però hanno troppo spesso una conoscenza soprattutto cinematografica del fenomeno.
La collana costituita da 60 volumi (presto sarà ampliata a 80) ha avuto, fino a questo momento, un significativo successo viste le vendite che raggiungono 7.000/9.000 copie per volume.
Il libro “Mafia e sport” scritto da Paolo Vannini parla dell’alternativa che spesso può costituire lo sport per molti ragazzi a rischio devianza e racconta in particolare la speranza e le storie di testimoni e realtà sociali e sportive impegnate nelle periferie di Palermo per sottrarre manovalanza a Cosa nostra.

Daniele Marananno, rappresentante del movimento antimafia Addiopizzo, ha sottolineato l’importanza del connubio tra sport e contrasto ai fenomeni di devianza e di illegalità diffusa. È trasparita emozione dagli occhi del magistrato Mario Conte, consapevole che coltivare valori sani e combattere le devianze giovanili può essere un plus per il sistema giudiziario. Barbara Biscotti, docente presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e curatrice della Collana per la Gazzetta dello Sport, ha ribadito quanto sia fondamentale la conoscenza di certi fenomeni affinché vengano debellati attraverso la cultura. 

Rachid Berradi, campione europeo under 23 nei 10.000 metri e finalista alle Olimpiadi di Sydney, ha portato l’esempio della sua scuola di atletica che dà la possibilità di imboccare un percorso sano a ragazzi cresciuti in periferia.”Lo sport è uno strumento fondamentale per aprire gli orizzonti“, ha dichiarato l’ex primatista italiano di mezza maratona.

In via telefonica ha preso parola anche Pino Leto, ex pugile palermitano impegnato oggi nella salvaguardia dei giovani dalle insidie provenienti dalla strada.

In rappresentanza del Palermo F.C. l’addetto stampa Gaetano Lombardo e il presidente Dario Mirri. Il club rosanero ha contribuito, infatti, alla diffusione della cultura della legalità con iniziative legate allo sviluppo dell’impiantistica sportiva. “Il Palermo è fondato su valori sani. Credo fortemente nel valore sociale del calcio che ha una potenza enorme specialmente al Sud. Tutto quello che c’era attorno al Palermo negli anni in cui ero un semplice tifoso aveva reso paludoso il percorso di crescita della nostra squadra che – ha affermato Mirri – oggi è stata messa in sicurezza e questo ha consentito uno sviluppo. Facendo le cose fatte per bene è possibile che lo sport a Palermo diventi un esempio virtuoso”.

Ringraziamenti, retroscena sulla genesi dell’opera letteraria e il disprezzo provato per l’associazione tra mafia e sport siciliano. “So che c’è un’altra Palermo, spesso la nascondiamo perché è più spettacolare mostrare i mitra che sparano – ha affermato Paolo Vannini – anzi molto spesso che non sparano ma che ti si avvicinano nella maniera più subdola possibile.Dobbiamo amare questa squadra – ha detto l’autore rivolgendosi in particolare a Mirri – perché non esiste altra squadra al mondo la cui maglia rappresenti in maniera così perfetta l’indole del palermitano. Noi siamo rosa e nero nella stessa maniera, noi mischiamo terribilmente tutti i giorni della nostra vita due aspetti estremi. Alcuni terribili che sono nella prima parte di questo libro e altri meravigliosi che dobbiamo far vivere dentro di noi”, ha concluso il noto giornalista palermitano.

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