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Ospedale di Petralia Sottana. Così la ZFM: «Occorre che la politica inizi a “produrre salute” al “dell’Alto” destinandolo a centro di riabilitazione. Non è un progetto visionario, è solo un’idea coraggiosa»

L’associazione zone franche montane Sicilia, da tempo impegnata a difendere il diritto di residenza nelle terre alte siciliane, ha inoltrato al presidente Schifani e all’assessore Volo una proposta di rilancio della struttura in cui è allocato l’ospedale “Madonna SS dell’Alto” di Petralia Sottana, l’unica industria del comprensorio madonita e oggetto della manifestazione “Salviamo l’ospedale delle Madonie”, prevista per sabato 11 novembre.

“Con i suoi spazi (23.106,4 mq di superfice utile), ubicato in una zona di area salubre (1000 mt slm, in piena area Parco delle Madonie), – si legge nella proposta – con intorno un contesto ideale per lo sviluppo delle attività collaterali, questo nostro ospedale può fornire la risposta di salute più importante alla quale il sistema sanitario regionale siciliano oggi non riesce a fornire risposte: l’assistenza ai pazienti multi-cronici, quelli vittime di traumi o patologie che richiedono lungi periodi di riabilitazione, i pazienti anziani e in particolare i pazienti anziani fragili”.

“Il ‘dell’Alto’ – chiosa l’associazione – potrebbe diventare uno dei più grandi centri di riabilitazione d’Italia nel settore della neurologia, pneumologica e cardiologica, patologie che colpiscono sempre più frequentemente una popolazione che invecchia”.

“Non è un progetto visionario, – affermano – è solo un’idea coraggiosa e la Regione Siciliana dispone di strumenti normativi che può utilizzare per defiscalizzare la pensione a coloro che decidono di essere curati al ‘Madonna SS dell’Alto’ di Petralia Sottana e che sceglieranno di rimanere nelle case di riposo nei 9 Comuni dell’attuale Distretto Sanitario”.

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