L’incontro del 30 novembre, voluto dal governatore, Renato Schifani, e coordinato dal capo di gabinetto della Presidenza, Salvatore Sammartano, ha visto la partecipazione dell’assessore alla Salute, Giovanna Volo, del dirigente generale del dipartimento Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, del Commissario dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni, dei sindaci dell’Unione dei comuni delle Madonie e dei rappresentanti del Comitato cittadino Petralia Sottana, del Movimento Cittadino Pediatria a Petralia e delle Consulte Madonie, organizzatori della manifestazione dello scorso 11 novembre che ha visto anche la partecipazione del vescovo mons. Giuseppe Marciante.
La maggiore criticità segnalata dai sindaci, che hanno espresso apprezzamento per l’interesse dimostrato dal presidente della Regione Schifani, è stata la carenza di personale medico e di posti letto nelle strutture sanitarie del territorio, che spesso costringe i pazienti a spostarsi lontano dal nosocomio di Petralia Sottana. In tal senso i sindaci, che si sono espressi favorevolmente rispetto all’apertura del bando regionale per medici comunitari ed extracomunitari e l’incentivazione fino a 1000 euro per medici che lavorano in zone disagiate, hanno, però, chiesto di procedere anche con l’implementazione degli specializzandi e l’attivazione di un percorso normativo che garantisca la permanenza dei medici che sono stati destinati agli ospedali per almeno due anni senza possibilità di trasferimento. Hanno poi chiesto lumi sugli scenari futuri al mese di febbraio, termine in cui scadrà la convenzione che vede la Medical Line Consulting Srl coprire turni di Pronto Soccorso. La risposta è stata quella di un processo a doppio binario che vedrà primariamente la ricerca di medici da assumere in pianta organica attraverso gli strumenti previsti ma, nello stesso tempo, l’indizione di una gara europea che possa garantire l’erogazione di servizi anche attraverso società esterne e i cui turni si attiveranno in caso di mancato reperimento di medici attraverso i concorsi.
Inoltre, i vertici sanitari regionali hanno comunicato che entro dicembre dovrebbero entrare in servizio due figure da inserire nel reparto di chirurgia, un nuovo direttore dell’unità di Medicina complessa e un dirigente medico di Medicina interna.
I primi cittadini e i comitati hanno fatto anche presente la difficile situazione dell’assistenza pediatrica, resa ancora più difficile dalla mancata previsione del reparto di riferimento nell’attuale atto aziendale. Il percorso prevede l’attivazione di una assistenza dedicata da parte del P.O. Di Cristina di Palermo in telemedicina (cosa già prevista nel documento sottoscritto fra sindaci e Asp nel gennaio di quest’anno), l’allungamento del Punto di Primo Intervento Pediatrico e la valutazione di apposite convenzioni con altre Asp (cosa che però prevede il superamento di alcuni vincoli burocratici).
Sulla questione dell’annoso problema dei servizi ortopedici, che vede una ortopedia dipartimentale non ancora attivata, si è chiesto, nella considerazione di un collegamento con l’Ospedale di Termini, che i pazienti che presentino fratture possano essere stabilizzati a Petralia e arrivare a Termini Imerese come se fossero presi in carico da quel pronto soccorso (con relativa disponibilità di posti in ortopedia). La cosa è stata valutata positivamente e si spera di poterla portare avanti in tempi rapidi. Sulla convenzione siglata lo scorso 20 novembre tra Regione e Fondazione Giglio di Cefalù che si pone l’obiettivo di potenziare l’attività assistenziale del comprensorio madonita nei reparti e negli ambulatori di urologia e riabilitazione per i prossimi tre mesi, i sindaci hanno espresso la necessità che ogni passo fatto in futuro tenga conto delle istanze del territorio e che il tavolo di confronto rimanga aperto per valutarne costi e benefici. Inoltre, hanno ribadito la necessità di interventi di lungo respiro che possano fare da traino all’offerta sanitaria e determinare anche un miglioramento complessivo nell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza.
Sul versante della medicina del territorio sono state rilevate le diverse situazioni critiche e la mancanza di personale dedicato nelle Case e negli Ospedali di comunità. L’assessore regionale ha risposto informando che si stanno rispettando i tempi per l’avvio dei lavori e che attraverso personale infermieristico e telemedicina si potrà garantire assistenza sgravando il lavoro degli ospedali.
“Riconosciamo l’impegno profuso e le strade aperte, ma riteniamo sia necessario lavorare più sinergicamente affinché le scelte nascano dalle esigenze del territorio e rispondano sempre di più alle istanze dei cittadini. Il tavolo rimane aperto, in vista della verifica dei diversi step e in un confronto diretto che ne monitorerà l’avanzamento e il rispetto – dichiarano i sindaci dell’Unione e del distretto sanitario 35 – continuiamo a rimarcare il percorso fatto che ha portato alla creazione di un percorso condiviso e di proposte fattive e di prospettiva siglato anche dall’Asp”.