L’Ente Parco delle Madonie si è aggiudicato un bando pubblico di finanziamento, coordinato dal
Consiglio Nazionale delle Ricerche, per un progetto di “Conservazione, ripopolamento e
caratterizzazione genetica di specie vegetali endemiche e rare minacciate del Parco delle Madonie”.
Il Programma, a valere sui fondi del PNRR, è finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del
progetto NextgenerationEu, e punta a tutelare, nell’ambito delle specifiche competenze dell’Ente
Parco, alcuni dei più delicati aspetti vegetazionali locali.
Il progetto, dell’importo di 186.464 mila euro e della durata di 20 mesi, prevede essenzialmente
misure di conservazione di cinque specie endemiche delle Madonie, tra cui una specie composta da
un solo individuo (Adenostyles alpina subs nebrodensis), due Ginestre (Genista demarcoi e Genista
madoniensis Raimondo), una di Sorbo (Sorbus aucuparia subs praemorsa) e un intervento di
traslocazione per Abies Nebrodensis, il rarissimo abete esclusivo di questo areale, di cui
sopravvivono appena 30 esemplari nel vallone Madonna degli Angeli sul versante polizzano
dell’Anfiteatro della Quacella.
Le aree di intervento (ad eccezione della traslocazione dell’Abies) ricadono nel territorio del Parco e
di dieci Zone Speciali di Conservazione o di Zone di Protezione Speciale.
Nei prossimi giorni si insedierà il tavolo di partenariato attuativo, che vede, tra gli altri, la
partecipazione dell’Università di Palermo – Dip. Di Scienze e tecnologie Biologiche, Chimiche e
farmaceutiche Sez. Botanica, Zoologia ed Antropologia, l’Associazione “Planta” di Palermo retta
dal prof. Francesco Maria Raimondo, l’Istituto Tecnico Agrario di Caronia, ed il biologo Fabrizio
Meli.
“Prosegue l’impegno dell’Ente Parco – afferma il commissario Salvatore Caltagirone – in linea con
le finalità di tutela e conservazione della natura previste dal nostro statuto fondante. Col
finanziamento appena riconosciuto al Parco delle Madonie -prosegue Caltagirone – nell’ambito di
un progetto irrobustito da illustri collaborazioni scientifiche e di valore didattico, vengono ‘messe
in sicurezza’ cinque specie rarissime ed a rischio, ponendo le basi per una loro salvaguardia e
consegna alle generazioni future”.
Il progetto vede la partecipazione del Centro Autonomo di Ricerca PLANTA con sede a Palermo.
“Accanto alle azioni da alcuni anni poste in essere dalla Comunità scientifica e dall’Ente Parco a
tutela dell’abete delle Madonie (Abies nebrodensis), per il quale in questo piano è prevista la sola
azione di traslocazione – spiega il Prof. Francesco Maria Raimondo, già ordinario di Botanica
nell’Università di Palermo e attuale direttore del Centro che ha messo a punto il progetto – questa
iniziativa pone l’attenzione, nell’ambito di un qualificato partenariato scientifico, su altre quattro
specie rare ed in parte esclusive del territorio madonita a rischio estinzione”. Tra queste figura
Adenostyles alpina subsp. nebrodensis, sottospecie endemica delle Madonie della quale sopravvive
una sola pianta in una forra a monte di Passo della Botte, uno dei contesti naturalistici più
importanti di tutto il Parco”