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Parco delle Madonie, emergenza fauna selvatica

Audizione, ieri, in Assemblea Regionale Siciliana – Terza Commissione
Attività Produttive – sulla problematica del contenimento della fauna
selvatica nel territorio delle Madonie. 
L’audizione arriva dopo l’interessante seduta aperta di consiglio
dell’Ente Parco delle Madonie, che si è svolta il 28 luglio scorso
durante la quale, fra gli altri punti all’ordine del giorno, si è
affrontata la tematica del contenimento della fauna selvatica. Seduta
che ha visto la presenza dell’Assessore Regionale al Territorio ed
Ambiente Elena Pagana a testimonianza della costante vicinanza delle
istituzioni preposte al controllo e alla salvaguardia del territorio
madonita e delle altre aree protette. Presentato un documento
sottoscritto dai sindaci del Parco e da alcuni sindaci dell’Unione dei
Comuni con una serie di proposte, che sono state illustrate dal Sindaco
di Polizzi Generosa Gandolfo Librizzi. Proposte che sono emerse dopo
l’assemblea pubblica del 22 giugno scorso svoltasi a Polizzi Generosa su
iniziativa dell’Amministrazione comunale e che sono state oggetto di
trattazione in sede di Consiglio. 
Presenti esperti e operatori del settore, agricoltori e allevatori e
diversi cittadini. Un dibattito efficace a cui hanno partecipato tutte
le componenti presenti e che ha permesso, sentiti gli esperti, di
analizzare nel dettaglio i punti di criticità delle proposte presentate
e le eventuali soluzioni, nel pieno rispetto dei piani di abbattimento
già avviati.
A tal proposito il Commissario Straordinario Caltagirone ha ribadito:
“Il Parco delle Madonie ha adottato, per primo in Sicilia, i cosiddetti
Piani di Gestione sia per il controllo della popolazione di suidi, che
dei daini, approvati dalla Regione Siciliana e dalle competenti
autorità. I piani prevedono, metodi di contenimento per il controllo
della popolazione di suidi e daini, sia con la cattura mediante chiusini
(gabbie) che con l’abbattimento dei capi da parte di sele-controllori
appositamente formati.  Abbiamo la consapevolezza che il territorio
madonita vive un momento di difficoltà per la presenza della fauna
selvatica, tuttavia dobbiamo pensare in primis alla “sicurezza” nei
confronti delle persone, per garantirne l’incolumità fisica e limitare
danni ad habitat naturali ed attività agro-silvo-pastorali. Per cui, il
controllo dei suidi e dei daini, avviene in deroga al generale Regime di
Protezione che la normativa accorda alla fauna selvatica e si attua in
caso di necessità. E, nel nostro caso, è evidente lo stato di
necessità.”
Marcello Catanzaro sindaco di Isnello e Componente del Comitato
Esecutivo dell’Ente Parco delle Madonie ha evidenziato:
“La questione è seria, non più tollerabile e richiede interventi decisi
e coordinati.
Ho rappresentato la necessità che il piano, già in atto, ben
predisposto, venga studiato e fatto conoscere alla cittadinanza, così da
attuarlo concretamente nei territori. All’Assessore Regionale al
Territorio e Ambiente, Elena Pagana, presente in Consiglio, ho richiesto
che il piano venga sostenuto dalle necessarie risorse economiche così da
accelerare l’attuazione di alcuni passaggi ivi previsti e che si
promuova un’azione di coordinamento a monte che lo renda subito efficace
nella sua attuazione.”
Alla fine del dibattito il Commissario Straordinario ha proposto
all’assemblea l’approvazione di un documento: “Proposte per il contrasto
al sovrappopolamento della fauna selvatica”. Il Consiglio ha accolto la
proposta, ed ha approvato all’unanimità il documento, dando mandato agli
uffici dell’Ente Parco di trasmetterlo a ciascuno dei 15 comuni del
Parco per le rispettive approvazioni.
Il Commissario Caltagirone aggiunge: “Le proposte dei comuni tendono a
dare energia ai piani di gestione esistenti, ma alcune, necessitano di
provvedimenti normativi. Tuttavia l’Ente Parco sta già, da tempo,
lavorando per garantire il funzionamento della seconda parte dei piani
che prevedono l’accelerazione delle catture, la conservazione e la
destinazione delle carni. E’ previsto l’acquisto di una grande cella
frigorifera, l’acquisto di mezzi frigoriferi mobili e di mezzi di
trasporto che riescano a raggiungere, anche, territori impervi. Infine,
così come richiesto dall’Assessore Regionale al Territorio Elena Pagana,
sono già state immediatamente potenziate, le unità di personale a
supporto di quelle già esistenti per l’attuazione dei piani.”
Ancora il sindaco di Isnello Marcello Catanzaro:”
Personalmente ho chiesto la possibilità di prevedere forme di sostegno
anche per le associazioni o gruppi di volontari riconosciuti che si
rendono disponibili al trasporto delle carcasse al fine di agevolare le
operazioni di cattura e valutare una riforma della legge regionale 33
del 1997 al fine di prevedere forme di sostegno anche per i danni subiti
dai semplici cittadini che autonomamente coltivano il proprio terreno e
si ritrovano, molte volte costretti ad abbandonarli perché
impossibilitati a fare fronte ai continui danneggiamenti.”
Conclude il Commissario Caltagirone: “Abbiamo relazionato e spiegato
alla commissione le necessità, le difficoltà, ma anche, i punti di forza
dei piani, che ci permetteranno, avviata la seconda fase, di procedere
più speditamente. Un punto di forza importantissimo è la “totale
sinergia” fra i soggetti regionali interessati: L’Ente Parco delle
Madonie, il Dipartimento dello Sviluppo Rurale, il Dipartimento Attività
Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico – Servizio di Sanità
Veterinaria, il Corpo Forestale Regionale che lavorano a stretto
contatto con L’Assessorato Regionale al Territorio ed Ambiente per
raggiungere, insieme alle Amministrazioni comunali madonite, quelli che
tutti, ormai, definiamo: obiettivi comuni.

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