Le recenti schermaglie interne all’attuale maggioranza di governo siciliana tornano a riproporre la questione di quale sia, oggi, in concreto, la portata politica dell’Esecutivo guidato da Renato Schifani.
Appare sempre più chiaro che non c’è tra costoro alcuna reale coesione politica e che tutti sono solo poco più che soggettualità aggregate intorno al mero esercizio del potere.
Questo evidente stato di cose è offensivo sia per le siciliane e siciliani sia anche per la ratio della nostra Autonomia regionale, immiserita e svilita ed essenzialmente ridotta a mezzo per esaudire i desiderata di un élite politico-burocratica egoista, insaziabile e complessivamente inadeguata.
Sono infatti all’ordine del giorno gli scandali (come la concessione di prebende a società lussemburghesi senza appalto), l’incapacità di gestire finanche l’ordinaria amministrazione regionale (come la maxi impugnativa del Governo nazionale della finanziaria), i continui mercanteggiamenti sui finanziamenti regionali senza una visione complessiva e organica di sviluppo equilibrato e sostenibile.
Lo strumento autonomistico ancora una volta è caduto – per dirla con le parole del siciliano Leonardo Sciascia – in pessime mani.
Del resto anche le opposizioni parlamentari, ad oggi, non sembrano sapere, per conto loro, incidere sulla realtà e altresì fare pesare e contare la loro azione nell’Assemblea Regionale Siciliana.
Noi del PRC- SE della Sicilia intendiamo, invece, dare sempre più e meglio voce all’opposizione sociale e quindi realmente politica che affronta quotidianamente, qui nell’Isola, le tante difficoltà che affliggono i nostri concittadini come la mancanza di lavoro, la sottrazione sfacciata di diritti, la presenza ancora asfissiante della mafia e che attualmente deve contrastare anche tentativi smaccati di ridurre concretamente i livelli di democrazia e delle prestazioni erogate attraverso, ad esempio, uno strumento come la cosiddetta “autonomia” differenziata, che taglia risorse ai territori più svantaggiati.
Questo Governo, troppo impegnato nelle sue schermaglie, non vuole o non sa far nulla, per fermare la militarizzazione del nostro Territorio e, in modo ascaro, sostiene provvedimenti sostanzialmente inutili e costosissimi come il Ponte sullo Stretto, anziché, invece, favorire la reale infrastrutturazione della Sicilia.
È tempo di dire che sarebbe utile che il Governo regionale siciliano si dimettesse e con questo anche la maggioranza parlamentare che lo fa “galleggiare”.
ITIVINNI TUTTI ‘A CASA!
SI SCIOLGA L’ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA!
Fabio Cannizzaro, Responsabile regionale scuola e cultura
Nicola Candido, Segretario regionale della Sicilia
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea