Nell’annuale rapporto sull’ambiente l’Agenzia Spaziale Europea segnala l’enorme quantità di detriti spaziali che circola nel cosmo. Soltanto nel 2024 sono stati lanciati oltre 3mila oggetti nello spazio. Ma il problema resterebbe anche se non lanciassimo più niente: è arrivato il momento di ripulire l’atmosfera
La quantità di rifiuti spaziali in orbita continua a salire rapidamente: sono circa 40mila gli oggetti orbitanti nell’atmosfera che sono monitorati da reti di sorveglianza spaziale, di cui circa 11mila risultano ancora attivi. Tuttavia si stima che il numero effettivo di detriti spaziali di dimensioni superiori a un centimetro, e dunque abbastanza grande da poter causare danni catastrofici, sia superiore a 1,2 milioni, con oltre 50mila oggetti che risultano più grandi di 10 cm.
A mettere in fila questi dati allarmanti è l’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, nel rapporto 2025 che offre una panoramica su tutto ciò che è avvenuto intorno allo spazio nel 2024. Si tratta di una pubblicazione specifica sull’ambiente che va avanti dal 2017 e che viene aggiornata annualmente. Il report di 144 pagine analizza in maniera ampia e dettagliata l’enorme problema dei rifiuti spaziali, che ha da tempo raggiunto livelli allarmanti. Non solo perché l’essere umano è stato in grado di replicare ciò che ha già attuato sulla terra ma proprio per via del fatto che in un certo senso la produzione di rifiiuti spaziali è connaturata, in un certo senso, alle attività legate alla cosiddetta space economy.
“Fin dall’inizio dell’era spaziale – scrive l’ESA nell’introduzione del report – in orbita sono stati presenti più detriti spaziali che satelliti operativi. Poiché i detriti spaziali rappresentano un problema per l’ambiente vicino alla Terra su scala globale, solo una soluzione supportata a livello globale può essere la risposta. Ciò crea la necessità di una serie di misure di mitigazione dei detriti spaziali accettate a livello internazionale”.
Ma quanto margine esiste per ridurre i rifiuti spaziali?