La 74^ edizione del Festival della canzone italiana va in archivio con numeri da capogiro ed un successo mai visto prima. Un’edizione che ha visto sul palco dell’Ariston anche la presenza di due illustri artisti con discendenza madonita. Teresa Mannino, grande protagonista nella conduzione al fianco di Amadeus della quarta serata, le cui origine sono di Geraci Siculo, ed il giovane cantante Fred De Palma, di cui la mamma Mimma Nicolosi è originaria di San Mauro Castelverde.
Due momenti di questo Sanremo 2024 hanno lasciato in me emozioni forti, di quelle che ti danno un buon pugno allo stomaco e sicuramente non le dimentichi mai. Mi piace riviverle così.
Entrambe sono scaturite nella serata delle cover. La prima è stata quella che ha visto protagonista Angelina Mango cantare “La rondine” di papà Pino. Sarò andato sicuramente oltre l’immaginario ma è come se avessi visto e sentito cantarli insieme, mano nella mano. Bellissimo, emozione pura mentre ascoltavo questo passaggio:
Nonostante tu sia
La mia rondine andata via
Sei il mio volo a metà
Sei il mio passo nel vuoto
Dove sei? Dove sei?
Dove sei? Dove sei? Dove sei?
Unico amore che rivivrei
Sai di vento del Nord
Sai di buono ma non di noi
Stessa luna a metà
Sei nel cielo sbagliato.
Poi l’esibizione di Roberto Vecchioni e Alfa. Due generazioni a confronto, una della saggezza e della maturità che cede il passo all’altra, forte e dirompente nella scena della vita. Alla fine del brano il simbolico passaggio del testimone: Vecchioni guardando Alfa, gli tocca un braccio e cantando le parole “Puoi finirla tu”, gli ha lasciato la scena sul palco, ascoltandolo ad occhi chiusi e con il sorriso sulle labbra. Che bello. Un gesto, che quelli della mia generazione, dovremmo fare più spesso verso i giovani, ma altrettanto belle le parole del finale rap scritto da un giovane ragazzo che sogna. Eccole:
Lo voglio scrivere, cancellare e riscrivere
Strappare delle pagine e usare dell’inchiostro invisibile
Per poterlo nascondere e non lasciarne traccia
Non so se sarà poesia oppure solo carta straccia
In fondo c’ho 20 anni ma sai che cosa sento?Ho tutta la vita davanti eppure sto perdendo tempo
C’è chi corre perché scappa poi chi corre perché insegue
Io corro perché è solo quello che mi fa stare bene
Salgo sopra questo palco per giocare con la vita
Ma se poi mi si spezza il fiato, se mi si spezza la matita?
Più in basso è il punto di partenza, più alta è la salita
Ma spero che il panorama, valga tutta sta fatica
Non so che cos’è l’amore, ma a volte lo percepisco
In un tramonto uno sguardo un disco
E se mi guardo attorno, penso che son fortunato
Non so chi ha creato il mondo ma so che era innamorato.