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Supergiovane Castelbuono, non chiamatela matricola: i segreti del “cinghiale”

[Da Sporticily.it]

Una vera e propria rivoluzione. Partita anzitempo dalla proprietà, con le spiazzanti dimissioni del presidente Giuseppe Vaccaro. La Supergiovane Castelbuono protagonista dell’esaltante cavalcata nella Coppa di Promozione, culminata nella promozione in Eccellenza, è stato totalmente ripensata, stravolta e ricostruita. Dissoltasi la bolla di coesione, spirito e magia, marchio di fabbrica della banda puramente castelbuonese guidata Marandano, il management del “Cinghiale” ha pensato bene di intervenire in maniera profonda e massiccia sul mercato, elevando notevolmente cifra tecnica e di personalità di una rosa che era oggettivamente inadeguata per affrontare un massimo torneo regionale dall’altissimo coefficiente di competitività. Giusto così.

Obiettivo sulla carta centrato brillantemente dal trinomio Lagrua-Vetere-Piro, con attivismo, risolutezza ed in tempi relativamente stretti.

Un calciomercato da valutare più che positivamente, in termini di strategia ed operazioni definite, quello condotto dal club madonita. Campagna trasferimenti caratterizzata da alcune conferme di prestigio e prospettiva, una serie di innesti di eccellente lignaggio per la categoria in salsa prevalentemente argentina (JantusTorres Belecco per citarne alcuni), qualche giovane prospetto con un discreto background (Giulio Pardo e Vincenzo Mazzola su tutti), vari elementi dotati di esperienza e buona conoscenza del campionato come Nino Garofalo, Salvatore Fagone e Riccardo Pappalardo.

SUPERGIOVANE CASTELBUONO: NUMERI, CARATTERISTICHE E LA FIRMA DI BOGNANNI

In quest’inizio di stagione l’unica imbattuta del girone di Eccellenza tra campionato e Coppa è la Supergiovane Castelbuono. Tre sberle all’Aspra e quinto posto in classifica. Zona playoff (momentanea) conquistata con pieno merito, in virtù di un’escalation poderosa sul piano numerico e prestazionale. Lo score della Supergiovane targata Bognanni non ammette repliche: 9 punti totalizzati più due passaggi del turno raggiunti nella competizione ad eliminazione diretta, in nove partite disputate. Quattro vittorie e cinque pari, senza aver conosciuto ancora l’onta della sconfitta. Venti i gol realizzati, appena sei quelli subiti. Marcia sicura, spedita e per il momento inarrestabile.

Carisma, rispetto, lealtà e trasparenza. Coerenza e personalità nella gestione del gruppo, piena autonomia nel compimento delle scelte tecniche. Angelo Bognanni, tecnico disegnato per guidare questa squadra verso una salvezza tanto agognata da piazza e club nel massimo torneo regionale. L’ex allenatore di Nissa Geraci tra le altre, sta riuscendo nel complesso intento di proporre un calcio intenso, coraggioso e arrembante a Castelbuono, la cui applicazione richiede un’eccellente condizione sul piano atletico ed una costante abnegazione in fase di non possesso. Restare sempre corti, non smarrire distanze e compattezza, ricomporre per tempo la densità, quando si attacca con sei-sette uomini la porta avversaria, non è impresa semplice. Fatta eccezione per qualche passaggio, la squadra del nativo di Caltanissetta vi è sempre riuscita.

Come sistema di gioco il Castelbuono parte da un 3-5-2 elastico con Mazzola/GarofaloPennisi e Arenoso a comporre la linea difensiva davanti al portiere d’esperienza FagoneGrandis (ex Boca Juniors) e Suarez esterni alti a tutta fascia. Il polo catalizzatore albiceleste Jantus in cabina di regia, Russo/Franchelli e Pappalardo intermedi in zona nevralgica. Il numero 10 argentino Belecco gira attorno al centravanti (Diallo/Torres) sul fronte offensivo.

ULTIMO SUCCESSO E PROSPETTIVE

La Supergiovane domenica al Santissima Trinità di Geraci ha incastonato il quinto tassello del suo pregiato mosaico. Forse il più significativo e prezioso tra quelli collocati e lucidati in questo primo scorcio di stagione. Inedito e speciale per forma e lucentezza. Per la prima volta dopo Fulgatore (esclusa la Coppa), con tale caratura e continuità, la compagine di Bognanni è riuscita a conciliare qualità del gioco ed importanza del risultato, dopo i pareggi con Accademia TrapaniMazara e Folgore. Successo dall’inestimabile peso specifico al cospetto di un avversario come l’Aspra, sulla carta diretto concorrente per il consolidamento della categoria.

In presenza di maggiori interspazi e profondità, il Castelbuono ha esaltato doti tecniche, proprietà di palleggio, levatura delle proprie individualità. Compagine giallonera tonica, intensa, aggressiva. Padroni di casa armoniosi e straripanti nella tessitura della propria manovra, capaci di raggiungere picchi di fluidità e qualità nel fraseggio, sul piano balistico e squisitamente estetico, oggettivamente invidiabili rispetto a quanto visto in quest’inizio di campionato, da compagini anche ben più attrezzate.

La Supergiovane Castelbuono vista contro l’Aspra ha vinto e convinto, eccezion fatta per alcune sbavature difensive su cui il tecnico avrà modo di lavorare (dove Marrone e Giglio potevano fare molto male nel primo tempo). La strada è ancora lunga, non bisogna abbassare di un minimo l’asticella della tensione e dell’attenzione. Tuttavia, i numeri sono eloquenti e parlano chiaro. Ad oggi, la compagine di Bognanni è la matricola terribile di questo campionato. Domenica la società del patron Genchi è chiamata a sfidare il Marineo, squadra oggettivamente abbordabile e delusa dal ko in campionato sul campo della Folgore a tempo scaduto. La strada maestra è stata imboccata, con lo spirito del “Cinghiale” come guida e il popolo castelbuonese nelle vesti di alimentatore della passione, di questo meraviglioso mondo chiamato calcio.

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