Aggiornato al
Aggiornato al

Teatro, “The Angry Men” in scena questo week end a Petralia Sottana

Sabato 23(ore 21.30) e domenica 24 settembre(ore 18) al Cine Teatro Grifeo di Petralia Sottana andrà in scena la prima assoluta del nuovo lavoro teatrale che porta la firma del regista e attore Luigi Maria Rausa su un testo di Michele Mariniello, che ha per titolo “The Angry Men”, con Gorgia Indelicato, Maria Elena Iozza, Marcello Rimi e lo stesso Luigi Maria Rausa, una Produzione Babel Crew.

“Possiamo per una volta giocare a far finta di essere vivi?”

E’ la storia di un triangolo amoroso tra un giovane uomo di umili origini, intelligente ma maldisposto, Jimmy Porter, la sua apparentemente impassibile moglie borghese, Alison e la altezzosa migliore amica di lei, Helena Charles. Fra loro, Cliff, amico di Jimmy e suo coinquilino, che tenta nell’arco della storia, di mantenere la pace fra le continue liti furibonde della coppia. La vicenda precipita nel momento in cui Alison rivela di essere incinta di Jimmy e al contempo lo abbandona. Jimmy, diversamente dall’opera di Osborne, dove ricostruisce senza troppi sbalzi la sua vita esattamente com’era, ma con Helena, decide di affrontare la sua rabbia, attraverso un’indagine immaginifica del suo passato e la costruzione di un nuovo futuro.

Ingresso libero sino ad esaurimento dei posti.

Quella di Jimmy Porter, protagonista dell’opera e capostipite degli “Arrabbiati”, è una

condizione di immobilità che si rispecchia da un lato, nelle tre domeniche piovose in cui

sui svolge la sua arcata e dall’altro nella sua linea di azione: perennemente in provoca-

zione e conflitto. .

In teatro provocazione e conflitto sono due elementi imprescindibili. Se manca la provo-

cazione manca anche il conflitto. Senza conflitto non accade niente. E’ in questo niente

che troviamo i protagonisti, ancora oggi dopo la prima versione di Osborne di sessanta-

tré anni fa. La ricerca di un accadimento, dunque, è quanto mai necessaria.

Riscritto con Rabbia, forse anche alla luce della pandemia, dove la sua gestazione fra

l’altro si è interrotta, ha una visione apocalittica. L’Apocalisse non intesa come fine

del mondo ma come un momento in cui si è costretti a giudicare la propria esistenza. Una

resa dei conti che introduce una verità difficile da accogliere: il cambiamento,

un’evoluzione della forma, la distruzione del vecchio per l’avvento del nuovo, l’ab-

bandono del passato.

Se i primi due atti corrispondono bene o male alla linea tracciata da Osborne, il terzo

è un’esplosione. Tutto si sgretola, la drammaturgia si decostruisce, in cerca di un lin-

guaggio diverso, così come la scenografia, che va in frantumi aprendo a nuovi e indefini-

ti spazi.

L’arcata di Jimmy e quella della riscrittura vanno in parallelo, mostrando al pubblico,

seppur in forma metaforica il processo artistico, invitando ciascuno a credere

nel proprio potere creativo.

MICHELE MARINIELLO

Nato a Firenze nel 1988. Si diploma come attore all’Accademia dei Filodrammatici

di Milano nel 2011, si perfeziona come drammaturgo nel corso di alta formazione

di ERT- Emilia Romagna Teatro a cura di Claudio Longhi e partecipa al progetto

di formazione Prospero a cura di T. Ostermeier presso lo Schaubühne di Berlino.

Sempre nell’ ambito della formazione è fondamentale l’incontro con Cristina Pez-

zoli, di cui segue le palestre per attori. Scrive e dirige Vincere nella Vita, men-

zionato speciale alla Borsa Lavoro A. Marietti dell’Accademia dei Filodrammatici.

E’ socio della compagnia servomuto Teatro per cui scrive e dirige i Ritratti Mise-

rabili: Fantine e Gavroche. E’ due volte semifinalista alla Biennale di Venezia

con Guida per chi odia l’umanità ma deve purtuttavia farci i conti e Blackstar e

finalista al premio Banco di prova con Io sono Capitan Meraviglia. Nel 2021

dirige Icaro di D. Benincasa per la compagnia Anomalia Teatro di Torino.

Condividi

il giornale di Castelbuono e oltre

Il giornale di Castelbuono e oltre