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Fiasconaro a “Una Mole di Panettoni”. A Torino in mostra le eccellenze dell’azienda dolciaria di Castelbuono

Al Principi di Piemonte in vetrina il Montenero per celebrare i 70 anni dell’azienda

“Una Mole di Panettoni” è arrivata alla dodicesima edizione, di consuetudine organizzata dalla società Dettagli Eventi di Laura Severi e Matilde Sclopis nelle sontuose sale dell’hotel Principi di Piemonte di Torino.

All’inaugurazione ha preso parte l’assessore al Commercio, Paolo Chiavarino; l’affluenza di un pubblico, attento alla qualità di prodotti enogastronomici di nicchia, ha richiamato oltre settemila presenze tra i degustatori.

Al concorso si sono presentati trentacinque maestri, tra lievitisti e artigiani di eccellenza e si sono trovate a confronto due grandi scuole, quella piemontese e milanese. La selezione è avvenuta attenendosi a dei criteri rigorosi come l’utilizzo del lievito madre, l’esclusione di conservanti, emulsionanti, additivi chimici e aromi artificiali.

Il Piemonte si è presentato con nove maestri lievitisti e a sorpresa ha superato la regione Campania, che comunque ha concorso con cinque artigiani di tutto rilievo. Un pari merito dovrebbe essere riconosciuto a tutti i partecipanti per la creatività; mai come in questi ultimi anni il nostro Paese si adopera a tenere vive le tradizioni che caratterizzano i dolci delle nostre feste con originalità e attenzione ad ingredienti naturali.

Anche il protagonista di questo evento ha una sua storia e come spesse volte accade nella storia dell’uomo, le scoperte migliori, avvengono per caso o per errore. Il primo panettone fu quello di Ludovico Maria Sforza meglio conosciuto come il Moro nell’epoca in cui venne scoperta l’America. Il suo cuoco, che per errore aveva lasciato bruciare nel forno un dolce da presentare a tavola, lo elaborò aggiungendo farina, uova, canditi, zucchero e uvetta. Toni creò un dolce dal sapore incredibile e dalla consistenza molto soffice: fu un vero successo a tal punto che da quel giorno il panettone divenne uno dei dolci ufficiali della famiglia con il nome di Pan di Toni.

Anche la storia di suor Ughetta fu particolare; mentre decise di preparare un dolce per il Natale seguendo l’ispirazione del momento e prima di cuocerlo, disegnò una croce sulla parte della crosta in segno di benedizione: durante la cottura questo assunse la forma a cupola tipica del panettone.

Questo dolce nella storia ebbe un grande successo che, il 14 ottobre del 1884, un pasticcere di Verona, Domenico Melegatti, depositò il brevetto del pandoro, presso il Ministero dell’Agricoltura e del Commercio, diventando ancora oggi l’avversario goloso del panettone, per soddisfare i gusti ed i palati di tutti.

Ad oggi i nomi del Panettone, ormai diventato italiano sono di Fiasconaro, Flamigni, Scarpato, Tommaso Muzzi, Posillipo, ma la lista dell’eccellenze è in aumento.

In particolare, l’azienda Fiasconaro, ripercorrendo le tappe della propria storia, ha dedicato ai suoi 70 anni la rivisitazione del primo panettone nato dall’arte pasticcera del maestro Nicola Fiasconaro, il Mannetto. È nato così un lievitato dall’anima siciliana frutto dell’incontro tra il pandoro e il panettone, ma dall’identità rigorosamente Fiasconaro, il Montenero. Dall’impasto scuro dato dal cioccolato di Sicilia e dai sentori di limone, è un omaggio che Mario Fiasconaro, terza generazione di pasticcieri ed omonimo del nonno, dedica ai 70 anni di storia Fiasconaro. Inoltre, una selezione di iconici lievitati Fiasconaro viene avvolta da una speciale veste dando vita ad una collezione che celebra e ricorda la strada percorsa in questi settant’anni di artigianalità.

Ormai Natale si avvicina e sappiamo che è un momento di riflessione sugli autentici valori dell’esistenza; allora prendiamo spunto da questo rito nel quale, riunendosi intorno alla tavola della vita, ricca di cibo buono ed abbondante, sia sempre presente l’amore che le persone mettono nel creare il buono ed il bello, perché mai come in questo periodo abbiamo bisogno di amore, pace e bontà.

Elena Vigiano

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