Giuliana Flavia Cangelosi, originaria di Pollina, referente Plasticfree Marche e lavora presso UNICAM – Universita’ degli Studi di Camerino e Dario Flaccovio Editore, è stata selezionata a rappresentare l’Italia prestigioso concorso internazionale “Never Enough Architecture” su AI X Biomimicry, organizzato dalla Fondazione Gaudì e dai maggiori esperti di architettura a livello mondiale. Ecco cosa ha dichiarato sul suo profilo Facebook.
«È con grande emozione e orgoglio che condivido con voi la mia selezione come finalista per rappresentare l’Italia nel prestigioso concorso internazionale “Never Enough Architecture” su AI X Biomimicry, organizzato dalla Fondazione Gaudì e dai maggiori esperti di architettura a livello mondiale.
Il mio progetto, “Sea Museum”, è una fusione tra arte, natura, scienza, architettura e design, tutto racchiuso in un’unica struttura architettonica. Questo edificio rappresenta uno spazio destinato alla fruizione da parte dei visitatori, il cui obiettivo principale è quello di approfondire lo studio della natura, allo scopo di trarre ispirazione per progetti futuri che siano innovativi, sostenibili e centrati sul benessere umano. Il processo progettuale segue una metodologia ben definita: inizia con lo studio delle prestazioni offerte dalla natura, identificando la resistenza strutturale, per poi esaminare diversi esseri viventi che si distinguono per l’efficacia della loro struttura nella progettazione di un edificio resistente, che faciliti altresì la circolazione dell’aria attraverso fori. Il caso studio individuato è la spugna marina Euplectella aspergillum, conosciuta come il “cestello di Venere”. Questa spugna, nonostante la sua leggerezza, è caratterizzata da una notevole resistenza, grazie alla presenza di fori che permettono la circolazione dell’aria. L’analisi e l’interpretazione di questo meraviglioso mondo naturale pongono una domanda: come possiamo esaminarlo e comprenderlo efficacemente? Un antico strumento, ritenuto un testimone dell’esistenza umana, è il disegno. La fusione di due strumenti differenti, ovvero il disegno e l’intelligenza artificiale, si rivela affascinante, dando origine a un processo di interpretazione creativa straordinariamente ricco. In questo contesto, ho affidato all’AI la responsabilità di interpretare i miei disegni, al fine di trarre ispirazione formale per la descrizione del progetto finale. Questa sinergia ha generato immagini suggestive, che hanno ulteriormente alimentato la mia creatività. Successivamente, dalla fusione di questi diversi approcci e discipline, è emerso un museo sul mare, che trae ispirazione dalla struttura della spugna marina. Attraverso l’integrazione di fori nella sua architettura, il museo offre la possibilità di far circolare la piacevole brezza marina, contribuendo a creare un ambiente di benessere per i visitatori. Oltre a svolgere la funzione di museo culturale, questa struttura rappresenta un autentico “museo dell’anima”, consentendo ai visitatori di immaginare, di sognare, di credere in sé stessi, nel futuro e nella bellezza della natura».